La Nuova Sardegna

Sassari

Zio d’Australia sparito fa la “sorpresa”: una ricca eredità

Zio d’Australia sparito fa la “sorpresa”: una ricca eredità

Emigra da Pozzomaggiore nel 1949 e scompare, la famiglia lo crede morto per anni ma qualche settimana fa riceve una lettera: il patrimonio di Costantino Saccu è vostro

04 maggio 2014
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SASSARI. Quando hanno visto quella lettera, consegnata dal postino il primo aprile, hanno pensato ad uno scherzo. Ma dopo un primo momento di stupore a leggere e rileggere quello che c’era scritto su quel pezzo di carta che arrivava dall’Australia si sono dovuti ricredere. L’iniziale sbigottimento ha lasciato spazio alla sorpresa. Già, perché con quella lettera un funzionario comunale di Wilson, elegante sobborgo residenziale di Perth, cercava contatti con «gli eventuali eredi di Saccu Costantino, nato a Pozzomaggiore nel 1925 e scomparso a Perth il 21 luglio 2013». Costantino, che in Australia era diventato Constantin e, a quanto pare, non aveva mai messo sù famiglia, era morto lasciando un bel patrimonio: in particolare un ranch con allevamento di cavalli.

Ecco quindi la necessità da parte delle autorità di Perth di risalire agli eredi di Costantino (che aveva trascorso i suoi ultimi anni di vita in una casa di riposo) ai quali affidare il patrimonio dell'anziano scomparso «Non ci volevamo credere, per noi è stato come tornare indietro nel tempo, a quando eravamo bambini», spiega Patrizia, una dei venti nipoti rimasti in Sardegna. Nipoti che Costantino non ha mai conosciuto e dei quali, forse, non sospettava nemmeno l’esistenza. «Abbiamo sempre sentito parlare di questo zio, lo abbiamo visto in alcune fotografie che a casa venivano conservate come una specie di reliquia – va avanti Patrizia, che vive a Sassari – Percepivamo il dolore nel racconto di mia madre e delle mie zie, tutte molto legate a questo fratello».

Già, perché Costantino, che a Pozzomaggiore aveva tre sorelle (Paolina, Giovanna e Antonietta) nel 1949, a soli ventiquattro anni, aveva scelto di lasciare il paese e di emigrare. Voleva raggiungere l’Australia (dove lo avevano preceduto qualche anno prima un fratello e un’altra sorella) per cercare fortuna. Un viaggio avventuroso, quello di Costantino Saccu, a bordo di un transantlantico. Una traversata lunga più di un mese e poi l’arrivo a Fremantle per raggiungere i fratelli. Costantino scrive a casa, rassicura le sorelle rimaste a Pozzomaggiore. Ma dopo qualche mese il giovane decide di trasferirsi, saluta il fratello e la sorella e cambia città, trova lavoro in una miniera. Racconta alle sorelle di Pozzomaggiore di essere contento, poi improvvisamente verso la metà degli anni Cinquanta, il giovane Costantino non dà più notizie di sè. Inghiottito nel nulla.

I familiari ne denunciano la scomparsa. Viene informato il ministero degli Esteri, i fratelli “australiani” cercano disperatamente un possibile contatto, ma inutilmente. Passano i mesi e poi gli anni, niente. Nelle sorelle di Costantino subentra la rassegnazione e quel ragazzo, diventato nel frattempo uomo, viene dato per morto. «Tra i miei ricordi di bambina – racconta ancora Patrizia – prevale quello di mia madre che piange per questo fratello “morto”, per tutta la vita lei e le sorelle non si sono mai date pace». E invece Costantino (il più piccolo dei fratelli Saccu) è morto lo scorso anno a 88 anni. E ora, pian piano, i nipoti cercano di rimettere insieme le tessere della lunga e solitaria esistenza di Costantino in Australia, dall’altra parte del mondo. «Abbiamo scoperto che si era trasferito nelle vicinanze di Perth forse dopo un grave incidente nella miniera in cui lavorava – spiega ancora la nipote Patrizia – Forse proprio a causa di quell’incidente ha perso la memoria e non si è più ricordato di avere parenti in Sardegna». Ma riempire un “buco nero” lungo oltre sessant'anni non sarà facile.

Tra i nipoti sardi un’unica consolazione: «Ci ha fatto piacere sapere che zio Costantino abbia comunque trascorso una lunga vita serena e agiata. Vorremmo sapere tutto di lui, ma sappiamo che sarà difficile. Per il momento questo zio mai conosciuto ci ha fatto comunque un bellissimo regalo: ha riunito tutti i nipoti. Con diversi cugini avevamo perso i contatti, è stato bello rincontrarsi e riscoprire i legami della famiglia». E l’eredità? «Vedremo – sorride Patrizia – L'Australia è così lontana... E ancora non sappiamo esattamente cosa dovremo fare». Ri.Fi.

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