Parco senz’acqua potabile stagione turistica a rischio
Il Partito democratico all’attacco: il sindaco dica se esiste una emergenza reale Bambini delle scuole in visita con bottiglie di minerale. Usai: «Il problema c’è»
PORTO TORRES. Parco nazionale dell’Asinara alle prese con i soliti problemi, a cominciare da quello dell’acqua potabile. Una situazione denunciata più volte e che ora torna d’attualità in coincidenza con una serie di visite di scolaresche sull’isola. E pare che i bambini siano stati invitati a munirsi di bottiglie di acqua minerale.
Il tema è al centro di una interrogazione urgente del gruppo consiliare del Partito democratico che è stata presentata ieri al sindaco Beniamino Scarpa. La prima domanda è scontata: sapere e «se corrisponda al vero che l'acqua sul Parco dell'Asinara non sia potabile e l'impianto di potabilizzazione sull'isola sia chiuso da tre anni». La richiesta dei consiglieri comunali Luciano Mura e Massimiliano Ledda prende spunto anche dalle recenti dichiarazioni rilasciate dal presidente dell’Ente Parco Pasqualino Federici in occasione di una intervista a una emittente regionale: «É’ stato il presidente ad affermare che l'acqua sull'isola dell'Asinara non è potabile – sostengono i due esponenti del Pd –, dichiarazione avvalorata anche dai numerosi visitatori che soggiornano sull'isola, soprattutto scolaresche, a cui viene chiesto di portare con sé una adeguata scorta di acqua minerale anche per l'espletamento delle elementari esigenze igieniche come, per esempio, lavarsi i denti». Mura e Ledda chiedono al primo cittadino anche quando siano state effettuate le ultime analisi sulle acque destinate al consumo umano sull'isola, quali provvedimenti intenda urgentemente assumere per rassicurare gli utenti sulla salubrità dell'acqua e garantire che non esista nessun rischio per la salute pubblica, oppure come garantire che le strutture di accoglienza possano avere la adeguata fornitura di acqua potabile. I problemi idrici dell’Asinara caratterizzano dibattiti e conferenze di servizio da diversi anni, ma le soluzioni tardano ad arrivare nonostante sull’isola transitino circa ottantamila turisti durante la stagione estiva.
«Da quando Abbanoa ha rifiutato di prendere in carico il servizio idrico dell’Asinara – ricorda il consigliere delegato alle Politiche di sviluppo del Parco Gilda Usai –, l’amministrazione comunale ha provveduto a rattoppare sia gli impianti di rete idrica sia quelli della depurazione delle acque, che si trovano in cattive condizioni tutt’ora». Contemporaneamente i reflui dell’Asinara viaggiano dentro le autobotti, per poi essere smaltiti nel depuratore di Porto Torres.
«Certamente il problema dell’acqua esiste ed è di enorme portata – ammette Usai –, tanto che ho chiesto un incontro urgente all’assessore regionale alla Programmazione Raffaele Paci per sbloccare il finanziamento di 4 milioni e 200mila euro destinato nel 2011 al rifacimento della rete idrica dell’Asinara (inseriti nel Piano dell’area di crisi) che giacciono inutilizzati nelle casse della Regione». Il Parco è dotato di altri impianti di depurazione che attualmente non sono in funzione, localizzati a Cala Reale e Fornelli, quindi l’isola si trova in una situazione di assoluta emergenza a qualche settimana dall’inizio della stagione estiva. “Se dovesse chiudere l’isola molte aziende perderebbero il lavoro _ conclude il consigliere delegato _, e ciò rappresenterebbe una tragedia per questa comunità che già soffre una crisi occupazionale devastante».