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Prestiti e truffe, coppia finisce davanti al giudice

Prestiti e truffe, coppia finisce davanti al giudice

Sassari, un sassarese e la compagna nei guai per una decina di presunte truffe messe a segno a danno di amici e conoscenti nell’Oristanese

27 maggio 2014
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SASSARI. Un sassarese e la sua compagna nei guai per una decina di truffe messe a segno, secondo le accuse, ai danni di amici e conoscenti nell’Oristanese. Andrea Formola, 41 anni, e Rosetta Vitali, di 47, sedilese, ieri dovevano essere processati dal giudice monocratico Riccardo Ariu del tribunale di Oristano, ma il processo è stato rinviato. La coppia è accusata dal pubblico ministero Giuseppe Scarpa di avere ottenuto con l’inganno ingenti somme di denaro da numerose persone con le scuse più plausibili o millantavando conoscenze per farsi prestare o affidare denaro, in modeste quantità come poche centinaia di euro, fino a somme rilevanti come ben 4mila euro. Tutte somme di denaro, piccole o grandi, che non avrebbero mai restituito e raggiri che avrebbero permesso ai due di mettere le mani su almeno 12mila euro.

Una sequela che conta quasi una decina di episodi, tutti verificatisi nei primi mesi del 2013 e nel raggio di azione della coppia, residente a Sedilo, che avrebbe per l’appunto messo a segno i colpi tra Sedilo, Abbasanta, Ghilarza e Oristano.

Le truffe sono descritte nel capo di imputazione e ripetono gli schemi più classici. Dagli assegni dati a garanzia per l’acquisto di gioielli comprati da altri, di cui poi i due avrebbero recuperato il valore in contanti rivendendo i monili in bachi di pegni, alla richiesta di denaro o carte di credito per l'acquisto di telefoni cellulari. In diversi episodi ricorre, poi, un traffico di elettrodomestici inesistenti, ma rivenduti per prezzi stracciati con le scuse più disparate e plausibili, e che in alcuni casi hanno fruttato gruzzoli di diverse migliaia di euro. Ieri mattina si è aperto il procedimento davanti al giudice Ariu, ma c’è stato appena il tempo di nominare il difensore d’ufficio Cristina Puddu e confermare la costituzione di parte civile di alcuni delle presunte vittime, tramite gli avvocati Rosaria Manconi e Gianluca Mugheddu. Si torna in aula il prossimo 4 giugno. (cat.co.)

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