Comune, la guerra del Pd tiene in ansia la giunta
Il 4 luglio ci sarà la prima riunione del Consiglio, ma la fiducia a Sanna è a rischio Braccio di ferro infinito fra gli undici consiglieri dissidenti e il primo cittadino
SASSARI. Il tempo sta per scadere. Se entro lunedì gli undici consiglieri Pd ribelli non indicheranno al sindaco i nomi dei tre assessori da inserire in Giunta, la guerra fra il primo cittadino eletto, Nicola Sanna, e le sue stesse truppe a Palazzo Ducale, sfocerà in Consiglio comunale, e le ripercussioni potrebbero essere letali per il primo esecutivo post-Ganau. Dopo la proclamazione dei consiglieri eletti, arrivata dopo un’attesa di un mese, la prima seduta dell’Assemblea comunale è prevista per venerdì 4 luglio, e il clima che la precede è tutt’altro che festoso. Fra Nicola Sanna e undici dei tredici consiglieri Pd eletti è in corso un braccio di ferro senza precedenti sulla composizione della Giunta. Il sindaco ha nominato nove assessori escludendo i rappresentanti del Partito democratico che fanno riferimento alla maggioranza del Pd, in particolare ha lasciato fuori le aree capeggiate da Silvio Lai, Ganau, Spissu, Giagu e Demontis. Domani Sanna incontrerà il gruppo Pd per cercare un’ultima mediazione, e per lunedì pomeriggio ha convocato l’intera maggioranza di Palazzo Ducale. Gli undici consiglieri comunali dissidenti, che hanno accusato il sindaco di voler rivoltare il risultato elettorale, non considerando i dati delle urne, e di non essersi mai voluto confrontare con gli eletti proprio per discutere in maniera collegiale della formazione della Giunta e dei programmi di governo della città. Nicola Sanna ha cercato una debole mediazione, offrendo un’ultima possibilità alla maggioranza del Pd: il sindaco ha rimesso sul tavolo delle trattative tre assessorati (quelli assegnati a Luigi Polano, Luca Taras e Maria Francesca Fantato), ma a patto che nella rosa dei prescelti ci fossero solo nomi di consiglieri eletti. Una autentica provocazione per i ribelli, che hanno accusato Sanna di volere speculare sulla situazione per riequlibrare il peso della sua area di riferimento in Consiglio. Inserendo in Giunta tre dei consiglieri eletti, nell’assemblea di Palazzo Ducale entrerebbero gli stessi tre assessori a tempo, Polano, Taras e Fantato, politicamente fedeli al primo cittadino. Al momento le parti restano distanti anni luce. I dissidenti non presenteranno nessuna lista di nomi al sindaco, e anzi per ribadire la forza dei numeri che li vede dominare in aula, non appena insediati a Palazzo Ducale voteranno Esmeralda Ughi come capogruppo Pd, e il più votato alle elezioni del 25 maggio, Antonio Piu (1250 preferenze raccolte), come presidente del Consiglio. Resta da vedere se, e per quanto tempo, voteranno anche la fiducia alla Giunta.