La Nuova Sardegna

Sassari

Nubifragio a Sorso, i danni ammontano a 36milioni di euro

Nubifragio a Sorso, i danni ammontano a 36milioni di euro

La Regione Sardegna chiederà lo stato d’emergenza per i territori della Romangia colpiti il 18 giugno scorso

27 giugno 2014
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SASSARI. La Regione Sardegna chiederà lo stato d’emergenza per i territori della Romangia, fra i comuni di Sennori e Sorso (Sassari), colpiti da un nubifragio il 18 giugno scorso, e rivendicherà l’assegnazione di gran parte del fondo nazionale di 100 milioni di euro per le emergenze nazionali contenuti. L’impegno è stato confermato dall’assessore all’Ambiente Donatella Spano al Consiglio regionale che stamane ha votato un ordine del giorno unitario per sostenere l’azione della Giunta a favore delle comunità colpite. I danni stimati dai sindaci, secondo quanto riferito in Aula dall’ex primo cittadino di Sorso Antonello Peru dai banchi di Fi, ammontano a 36 milioni di euro: è la cifra che occorre per la messa in sicurezza, il ripristino e la ricostruzione.

L’ordine del giorno è passato all’unanimità, dopo la discussione congiunta di due mozioni, una dell’opposizione, presentata da Peru, l’altra della maggioranza, illustrata dal sindaco di Sennori e consigliere del Centro Democratico Roberto Desini, che ha polemizzato con il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau per non avergli permesso di indossare la fascia tricolore. Al dibattito in Aula, infatti, erano presenti i consigli dei due comuni interessati, convocati per l’occasione nel palazzo del Consiglio regionale e ai quali la Giunta ha espresso la propria solidarietà. Fra gli interventi polemici, quello del sindaco di Golfo Aranci, Giuseppe Fasolino (Fi), che ha sollecitato alla Giunta un provvedimento economico immediato per le comunità colpite. L’assessore Spano ha illustrato le possibili fonti di finanziamento e le fasi burocratiche per ottenere lo stato d’emergenza. I sindaci hanno agito con rapidità e fatto arrivare alla Regione le schede con le stime precise dei danni, in attesa che la commissione nazionale incaricata arrivi nei territori per verificare se sussistono le condizioni per dichiarare lo stato d’emergenza.

Per la messa in sicurezza, secondo quanto riferito dall’assessore all’Ambiente, la Regione potrebbe attingere alle risorse nazionale previste dalla legge 28 del 1985 sper lo stato di calamità naturale: prevede che possano essere rimborsate le spese per interventi sulle opere pubbliche, ma è necessario che i Comuni facciano la loro parte nelle procedure burocratiche e la Regione e disponibile a sostenerli. Le schede con le stime degli interventi devono arrivare entro 180 giorni. Per i danni alla viabilità provinciale, la Regione ha concordato la Provincia di Sassari una soluzione tampone per rendere transitabile la litoranea entro 20-30 giorni, cui seguirà un progetto di ricostruzione: potrà essere finanziato grazie a risorse che l’assessorato regionale ai Lavori pubblici potrà reperire fra quelle destinate a opere di mitigazione del rischio idrogeologico e che sarà messe a bando. Per la sistemazione idraulica del rio Pedrugnanu, al comune di Sorso erano già stati assegnati due milioni di euro. Per i danni alle scuole i Comuni interessati potranno finanziare alcuni interventi con parte dei 30 milioni di euro del programma per l’edilizia scolastica. Per le aziende agricole colpite, i fondi potranno arrivare da due misure del Piano per lo sviluppo rurale, la 126 per il ripristino del potenziale agricolo danneggiato da calamità naturali e la 125 per il miglioramento e la creazione di infrastrutture. Quanto al fondo nazionale per le emergenze, cui la Regione vorrebbe attingere anche per i danni subiti, in particolare dalla Gallura, nell’alluvione del 18 novembre 2013, la Giunta solleciterà l’intervento dei parlamenti sardi e ha già in corso interlocuzioni per ottenere «gran parte» dei 100 milioni di euro non ancora ripartiti fra le Regioni.

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