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Primo romanzo in limba per Mauro Maxia

PERFUGAS. Il primo romanzo di un saggista è sempre una notizia. Questo vale soprattutto per “Marantoni”, il primo romanzo di Mauro Maxia, il linguista perfughese docente di lingua e letteratura sarda...

25 luglio 2014
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PERFUGAS. Il primo romanzo di un saggista è sempre una notizia. Questo vale soprattutto per “Marantoni”, il primo romanzo di Mauro Maxia, il linguista perfughese docente di lingua e letteratura sarda che ha all’attivo una incredibile serie di scritti specialistici. In questa imponente bibliografia mancava però un romanzo. Ora, fortunatamente, non più, perché Maxia ha deciso di misurarsi anche sul terreno della narrativa pure, facendolo però con gli strumenti che gli sono più congeniali: la scelta del sardo come lingua della narrazione e Perfugas e l’Anglona come scenario delle vicende raccontate. Insomma, una scelta coerente con gli interessi e le direzioni di una lunga attività intellettuale. Pubblicato dalla casa editrice oristanese Nor, “Marantoni” è l’opera prima che segna il debutto di Maxia nella grande famiglia degli scrittori in limba, anche se tra le carte dello scrittore perfughese c’è un racconto picaresco, scritto nel ’76, “Tiu Piricu”, che è ancora inedito e di cui si ha notizia grazie al sito web (http://maxia-mail.doomby.com ) visitabile da pochi giorni nella rete. Fresco di stampa, il romanzo di Maxia sarà presentato tra fine luglio e agosto in molte piazze dell’isola. Chi parteciperà alle presentazioni di “Marantoni” scoprirà che sin dal titolo è evidente la scelta di raccontare pagine delle vita comunitaria intrise di ricordi personali. È, quindi, come un’autobiografia che scava nelle radici che l’hanno resa possibile, dando corpo ad una serie di vicende che si dipanano lungo un intero secolo. È la storia di un uomo, in cui si possono simbolicamente concentrare e ritrovare le storie di tanti altri uomini. Una storia non ordinaria, perché, in effetti, nessuna lo è mai veramente. Si va così dagli anni dell’infanzia trascorsi accudendo al gregge alla guerra di Libia in cui si arruolò come volontario. C’è, quindi, il ritorno nell’isola e il tempo speso nei lavori sul lago Omodeo e sul Coghinas, oltre che quelli per il completamento della tratta ferroviaria Sassari-Palau. “Marantoni” è però anche un romanzo di passione e sentimenti che non può non parlare di amore, di politica e delle tante vicissitudini che, scandendo il tempo di una comunità, marchiano anche il vissuto di chi ne fa parte. (g.pu.)

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