La Nuova Sardegna

Sassari

Sequestrato chiosco abusivo tra le dune

di Salvatore Santoni
Sequestrato chiosco abusivo tra le dune

Platamona, la Guardia costiera ha scoperto una struttura mobile per insegnare il kitesurf. Ora è caccia ai responsabili

25 luglio 2014
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SASSARI. Avevano ricavato il loro piccolo angolo di paradiso a pochi metri dalla battigia, lungo il litorale di Platamona, per rifocillarsi al fresco delle palme a guardare gli aquiloni volteggiare nel cielo, ma il loro capanno è stato scoperto dalla Guardia costiera. È successo mercoledì mattina nell’arenile del sesto pettine, quando i militari – per ordine della Procura di Sassari - hanno sequestrato un chiosco costruito nel bel mezzo delle dune che serviva «per esercitare l’insegnamento del kitesurf».

La zona è frequentata dai soci della scuola di sport acquatici “I colori del vento”: lo stesso marchio che compare stampato sulla struttura abusiva. Ora si cercano i responsabili, che potrebbero essere individuati grazie anche all’analisi delle foto presenti nei profili social. Che il capanno fosse elemento imprescindibile dell’attività dell’associazione si capisce già dal nome scelto per l’evento di punta dello scorso anno: “Il capo del capanno”, una competizione che ha richiamato a raccolta i migliori riders dell’isola. A sottolineare il valore simbolico, nella locandina dell’evento si riportava la riproduzione a mano libera di un chiosco spennacchiato, lo stesso che - in versione macro - si son ritrovati davanti gli uomini della Guardia costiera di Porto Torres mercoledì mattina. I militari hanno rinvenuto il manufatto che funge da corpo centrale per altri tendaggi che ne espandono la superficie coperta. «Un’opera priva di qualsiasi autorizzazione e in spregio alle norme del codice della navigazione a tutela del demanio e dell’ambiente marino, nonché quelle edilizie», si legge nel rapporto delle autorità. A quel punto sono scattati i sigilli ordinati dalla Procura.

L’autore del reato risulta attualmente ignoto, ma tutto lascia immaginare che il lavoro degli inquirenti non tarderà a concludersi positivamente. «Sono in corso ulteriori accertamenti d’indagine per risalire all’autore del reato seguendo in particolare la pista relativa alla pubblicità della scuola di kitesurf», continua la nota. Già il fatto che il logo scuola “I colori del vento” sia dipinto all’entrata del chiosco sequestrato è di per sè un indizio importante. Allo stesso modo, anche le foto presenti nel profilo Facebook “Icoloridelvento Kiteschool” daranno indicazioni molto chiare e preziose agli inquirenti, soprattutto per individuare chi ha materialmente commesso gli abusi contestati, dato che nella galleria si trovano alcuni scatti fatti durante non meglio precisati lavori di bricolage: un errore che potrebbe costare caro. Al nome della scuola corrisponde quella di un’associazione sportiva dilettantistica registrata con sede legale a Sennori che, a giudicare dall’attività svolta, sembra andare di pari passo con quella di un negozio di articoli sportivi di Sassari.

Spetterà ora agli inquirenti stabilire in che modo incastrare i vari elementi del puzzle. L’operazione della Guardia costiera è stata effettuato nell’ambito di un’altra più ampia, “Mare Sicuro 2014”, che ha preso il via il 23 giugno e che vede impegnati gli uomini e le donne del corpo militare nell’attività di pattugliamento mare/terra del litorale a tutela della balneazione.

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