La Nuova Sardegna

Sassari

Scontro sulle tasse, l’opposizione scrive ai cittadini di Ossi

di Pietro Simula

Bocciata in Consiglio la strategia su Tari, Tasi e Irpef I consiglieri: «Una scelta folle aumentare le aliquote»

06 agosto 2014
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OSSI. Bocciata dalla maggioranza su tutta la linea la strategia dell’opposizione: il muro contro muro in Consiglio era scontato e così è stato. Tariffe e tributi, aggiornati al rialzo, sono entrati ufficialmente nel bilancio comunale 2014 così come previsto. Nell’opposizione, che incassa anche una modifica che cancella dal regolamento l’obbligo della trascrizione scritta degli interventi delle sedute limitandola alla registrazione orale, il senso di impotenza e frustrazione è evidente, vista l’impossibilità a comunicare anche minimamente con la maggioranza. Tanto da decidere di rivolgersi direttamente ai propri concittadini attraverso una lettera dai toni accorati ed allarmati comparsa in edicola. «In diversi Comuni della nostra isola (oltre 70) - si legge in premessa - vista la situazione economica e sociale, le amministrazioni comunali hanno cancellato la Tasi, rivisto la Tari e lasciato invariata la stessa addizionale Irpef dove è stato deciso di applicarla». Invece, si afferma, «l’attuale maggioranza di Ossi, convinta di essere in un altro pianeta, con in testa il sindaco Lubinu, il presidente del Consiglio Mossa, gli assessori Pala, Demontis, Fadda, Cossu (compreso l’assessore tecnico Tilocca che non vota, ma non ha neppure espresso contrarietà) e i consiglieri Cau, Zinellu e Pinna, con l’esclusivo voto contrario dell’opposizione, ha deliberato di far pagare la Tasi al massimo dell’imposta stabilita dal governo nello 2,5 per mille, ha aumentato la Tari e ha triplicato l’addizionale Irpef comunale passando dallo 0,2 allo 0,8 per cento». Ed ecco una delle conseguenze: chi sinora si vedeva detratti dallo stipendio o dalla pensione 2,5 euro al mese (30 euro all’anno) d’ora in avanti si vedrà detratti dieci euro (120 euro all’anno). L’opposizione ritiene «giusto denunciare lo strapotere di questa decisione». A suo parere si potevano recuperare, come ripetutamente e inutilmente proposto, una certa quantità di risorse eliminando l’addetto staff del sindaco «che costa solo lei alle casse del bilancio 30 mila euro all’anno», il contributo al cinema Casablanca e al Museo Etnografico, le spese telefoniche degli assessori e del sindaco, tutti i rimborsi delle spese di rappresentanza, la riduzione del parco macchine e quindi le spese per assicurazioni, bolli, carburante, la riduzione del 10% dell’indennità di sindaco, assessori, presidente del consiglio e le tante spese superflue contenute nel bilancio «di cui tante volte abbiamo chiesto riscontro e copie analitiche che non ci sono state mai consegnate». La lettera aperta alla cittadinanza prosegue denunciando l’eccessivo uso dei contributi pubblici a favore di alcune associazioni a spese di altre; informando che il sussidio una tantum per l’assunzione della durata di sei mesi deriva da apposita legge regionale senza che il merito debba essere attribuito al Comune o all’assessore di turno; condannando la divulgazione dell’elenco dei nominativi degli aventi diritto del Fondo Nazionale per il sostegno alle abitazioni in locazione, essendo questo un fatto interno riservato e finanziato dalla Regione Sardegna. Infine una disarmata richiesta di scusa: «Per non essere riusciti a fermare l’amministrazione comunale nel suo intento di racimolare soldi a spese di tutta la collettività, senza neppure avere un minimo di riguardo al momento generale di crisi economica che le famiglie stanno affrontando. Firmato: i consiglieri Patrizia Muresu, Sebastiano Solinas, Nando Canu, Gavino Cassano, Giovanni Mura, Gian Nicola Manca e Cristiana Sanna.

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