Sassari, si mostra nudo sulla webcam, lei lo ricatta
La ragazza chiedeva 850 euro per non divulgare il video sui siti porno ma la vittima ha chiamato la polizia
SASSARI. Ha ceduto alle lusinghe dell’interlocutrice conosciuta sul web e si è ritrovato al centro del più classico dei ricatti a sfondo hard.
Protagonista della vicenda, peraltro non nuova alle cronache, un disoccupato sassarese di 31 anni, che però non si è piegato alle richieste della ricattatrice e ha presentato una denuncia in questura.
Tutto è iniziato quando il giovane ha incontrato sul sito “Badoo” una ragazza che si presentava col nome di Regina. Dalle chiacchiere in libertà sul sito si è passati a una conoscenza più approfondita in chat. E fin qui nulla di strano. Il giorno dopo, però, la sedicente Regina ha invitato il giovane a collegarsi in video via Skype. E subito sul computer del giovane disoccupato è apparsa un’immagine conturbante: Regina a seno nudo, che lo invitava a spogliarsi, Quantomeno a mostrargli le “parti intime”.
Il giovane non ha resistito alla tentazione anche perché «avevamo deciso di incontrarci» e in un batter d’occhio si è smutandato. E qui una seconda sorpresa, ma decisamente meno piacevole: la ragazza gli infatti ordinato di versare immediatamente 850 euro, tramite il sistema Western Union , sul conto intestato a “Badou Isabelle, Costa d’Avorio, Abidijan”. In caso contrario le immagini registrate via Skype sarebbero finite sui siti pornografici.
A quel punto il giovane disoccupato ha avuto paura ma ha ricontattato la ricattatrice attraverso Facebook, prima chiedendo come avrebbe dovuto fare per il pagamento, poi spiegando che gli 850 euro non ce li aveva proprio. Ma come si legge nella denuncia presentata in questura, la ricattatrice ha insistito, riducendo però le propri pretese a 350 euro poiché quei soldi le servivano per curare una sorella gravemente ammalata. Il giovane però non ha ceduto e ha denunciato quanto accaduto. Alla polizia postale il compito di individuare chi si nasconde dietro il nome di Regina e dietro il profilo Facebook, quasi certamente falso.
La disavventura nella quale è incappato il disoccupato sassarese è la trappola più comune su internet. Sono migliaia le denunce presentate in tutta Italia, secondo gli esperti solo una piccolissima percentuale visto che la maggior parte delle vittime si vergogna e paga.