La Nuova Sardegna

Sassari

Così la Storia ha influenzato gli effimeri umori della moda

Così la Storia ha influenzato gli effimeri umori della moda

Fabrizio Casu ripercorre in un libro un secolo di mutamenti del modo di vestire e gli avvenimenti epocali che hanno ispirato anche la Haute Couture

28 agosto 2014
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Me le ricordo bene le pubblicità della “Nuova” che annunciavano l’arrivo a Sassari di questa o quella sarta per signora, che le aspettava in questo o quell’albergo per sciorinare davanti ai loro occhi le ultime creazioni della moda continentale.

Come se a Sassari non ci fossero già delle brave sarte capaci di servire al meglio le signore, catalogo dell’ultima moda alla mano. La sartoria era anzi attività molto diffusa, e c’era già una graduatoria, praticamente ufficiale, della loro bravura: e intorno un piccolo esercito di lavoranti, dalla sartina accunzadora, giovane, ma già con un’esperienza alle spalle che l’aveva tolta dalla condizione di pizzinna trappera, figlia del popolo, pericolosamente esposta alle lusinghe di maschi ingannatori, come diceva la canzone che cercava di metterle in guardia. Ai piani superiori, invece, le modiste, che potevano esporre in vetrina le loro ultime creazioni.

Tutte figure che mi ha fatto venire in mente un libro edito da poco dalla Edes di Alberto Pinna: s’intitola “Novecento. Il secolo della moda dall’Haute Couture al Minimalismo”, lo ha scritto Fabrizio Casu, un giovane sassarese che, laureato a Milano alla Nuova Accademia di Belle Arti come “fashion designer”, si è già fatto onore in Continente non solo come stilista ma anche come studioso della storia della moda. Come fa in questo libro (arricchito anche da suoi raffinati disegni), dove ripercorre un secolo di mutamenti del modo di vestire, così veloci, viene fatto di dire, che alla fine ti resta in mente uno sfarfallìo di immagini su cui si salvano soltanto le invenzioni di lunga durata, dai tailleur di Coco Chanel alla minigonna di Mary Quant, che ha istituzionalizzato il diritto degli abiti ad accorciarsi e allungarsi secondo gli umori della stagione.

In più il lavoro di Fabrizio ha il merito di indicarti sempre a quali grandi avvenimenti della storia “grande” si legano gli effimeri mutamenti della moda e perfino da quali speciali situazioni dall’economia mondiale discendono le illuminazioni della Haute Couture.

Leggendo mi è sovvenuto, anche, di quanti nomi ci sono oggi nel mondo sardo dei creatori di moda, partendo da un capo ormai riconosciuto come Antonio Marras a tutto quello che hanno fatto i sarti da uomo, a cominciare da Paolo Modolo, e la moda “identitaria” che fa di tanti impiegati di banca dei “Country gentlemen” appena usciti dal castello di famiglia.

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