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Sassari

Stroncato da un malore, non era evaso

Stroncato da un malore, non era evaso

La figlia di Luciano Pinna: «Mio padre aveva pagato il suo debito con la giustizia per l’omicidio Asole»

26 settembre 2014
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VALLEDORIA. Luciano Pinna era un uomo libero. Aveva pagato interamente il suo debito con la giustizia e non era agli arresti domiciliari l’uomo di 87 anni trovato morto sabato mattina nei pressi della foce del rio Coghinas, qualche ora dopo il suo allontanamento dalla casa di riposo “Padre Pio” di Valledoria. L’anziano non era quindi evaso dall’istituto, come era sembrato nelle fasi concitate delle ricerche e del ritrovamento del cadavere, perché il 23 settembre del 2012 era stato scarcerato in anticipo per la concessione dell’indulto che aveva ridotto a dodici anni la pena (inizialmente di 15) per l’omicidio della sua fidanzata Maria Rosa Asole, avvenuto nel 2001.

A chiarire questo aspetto del triste epilogo della vita di suo padre è stata la figlia Patrizia «al fine – dice – di risollevare la sua dignità e il suo onore». «Mio padre – prosegue Patrizia Pinna – ha sbagliato e ha pagato per l’errore commesso: quello di una persona che non ha avuto una vita facile e che si è trovata, in vecchiaia, a commettere un errore che gli è costato caro, ma che ha pagato di persona nel pieno rispetto della giustizia». È sempre la figlia a rivelare i retroscena dell’allontanamento volontario dell’anziano padre dalla casa di riposo di Valledoria dove, chiarisce la donna, l’uomo era un semplice ospite e non un detenuto.

Un uomo provato, negli ultimi tempi, da una malattia degenerativa che lo portava sempre più spesso ad avere momenti di confusione. «Una volta uscito dal carcere, dove ci tengo a chiarire era sempre stato considerato un detenuto modello, nel 2012 mio padre era andato ad abitare a Sors,o ma a gennaio di quest’anno era stato da me affidato a una casa di riposo – racconta la figlia –. Già da qualche anno mio padre soffriva infatti di demenza senile che nel giro di poco tempo si era fatta più grave».

Oltre le capacità cognitive, la malattia aveva anche minato il fisico di Luciano Pinna «che – dice la figlia – negli ultimi tempi era una persona anziana e malata, curva nel fisico e dai riflessi rallentati». In queste condizioni, venerdì sera, Luciano Pinna si è allontanato dalla casa di riposo di Valledoria dopo avere eluso la sorveglianza del personale. Le ricerche dell’uomo hanno impegnato per tutta la notte i familiari, il personale del “Padre Pio” e i carabinieri che sono stati avvisati immediatamente.

«Abbiamo trascorso la serata in apprensione – continua Patrizia Pinna – perché mio padre era scomparso e nonostante le ricerche non si trovava». Sabato, nella tarda mattinata, il corpo senza vita del pensionato è stato trovato in prossimità di un campeggio a tre chilometri dall’istituto “Padre Pio”. L’uomo deve avere avuto un malore ma non è riuscito a chiedere aiuto.

Dopo gli accertamenti di rito, il corpo di Luciano Pinna è stato restituito alla famiglia per i funerali.

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