La Nuova Sardegna

Sassari

Caso Alzheimer, depositata la perizia

di Nadia Cossu
Caso Alzheimer, depositata la perizia

Lo specialista incaricato dal gip di valutare la “terapia Dore” ha analizzato la storia clinica di cinque pazienti

04 ottobre 2014
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SASSARI. «In alcuni pazienti affetti da demenza frontotemporale (spesso confusa con l’Alzheimer ndc) il trattamento del dottor Dore sembra aver indotto un qualche miglioramento cognitivo-comportamentale. In quelli con diagnosi di malattia di Alzheimer, i familiari di una paziente non hanno riferito chiari miglioramenti delle funzioni cognitive, nel caso di un’altra è stato riferito un peggioramento messo in relazione anche con la sospensione dei farmaci che la paziente stava assumendo».

Sette quesiti posti dal giudice Carla Altieri all’esperto Giacomo Koch con l’obiettivo di chiarire alcuni punti ancora poco chiari della “vicenda Alzheimer”, sfociata in un’inchiesta che al momento vede 21 persone indagate per associazione a delinquere e truffa. Lo specialista in Neurologia dell’Università di Tor Vergata ha depositato alcuni giorni fa la perizia sulla Psiconeuroanalisi (la meglio nota “terapia Dore” per la cura delle demenze). L’incarico gli era stato affidato dal gip di Sassari nell’ambito di un incidente probatorio. Giuseppe Dore, neurologo di Ittiri, aveva messo a punto una miracolosa terapia che a detta del medico avrebbe eliminato le demenze senza l’utilizzo di farmaci, semplicemente con esercizi linguistici e vitamine. Una truffa, secondo il sostituto procuratore Gianni Caria.

La vicenda – che ad agosto del 2012 provocò un vero e proprio terremoto giudiziario con l’arresto di medici, familiari di pazienti e persino un politico – è molto complessa e per questo prima dell’estate il gip ha deciso di affidare l’incarico a un perito. I quesiti sottoposti all’esperto: quali fossero le condizioni psicofisiche dei vari pazienti seguiti da Dore, in particolare se fossero affetti da patologie riconosciute, quali siano le loro attuali condizioni, se la sospensione delle cure tradizionali ovvero la sottoposizione al trattamento praticato da Dore abbia peggiorato o migliorato il loto stato, quali siano gli attuali protocolli medici riconosciuti in riferimento alle patologie riscontrate in quei pazienti e comunque in materia di Alzheimer, se la Psiconeuroanalisi abbia riscontri nella letteratura scientifica.

E a proposito di quest’ultimo quesito, il perito ha sostanzialmente spiegato che esiste «una scarsa letteratura a sostegno della Psiconeuroanalisi. Non ci sono studi nei quali sia stata testata come potenzialmente efficace in confronto ad altre forme di terapia non farmacologica».

Koch ha anche evidenziato che le valutazioni cliniche della sua perizia sono state eseguite a distanza di circa due anni dagli eventi giudiziari. E, oggi, le condizioni dei cinque pazienti esaminati sono peggiorate ma questo «difficilmente può essere messo in relazione con le eventuali terapie somministrate in precedenza» considerato che sia la demenza di Alzheimer che quella Frontotemporale hanno un andamento che aggrava progressivamente le condizioni dei pazienti.

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