La Nuova Sardegna

Sassari

Domani e domenica in piazza d’Italia si parla di psoriasi

Domani e domenica in piazza d’Italia si parla di psoriasi

Gazebo informativi con dermatologi e volontari dell’Adipso Per l’Oms è una malattia «dal significativo impatto sociale»

24 ottobre 2014
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SASSARI. Anche Sassari aderisce alla decima Giornata Mondiale della Psoriasi. Domani e domenica, in piazza d’Italia, medici e volontari dell’associazione Adipso presieduta da Valter Meloni, distribuiranno opuscoli informativi e risponderanno alle domande dei cittadini su una malattia che sta assumendo aspetti sociali. In Italia sono tre milioni le persone che soffrono di questo disturbo, che una recente normativa ha riconosciuto come “malattia sociale e del lavoro”.

«In Sardegna sono circa 35 mila le persone con psoriasi e artrite psoriasica, una malattia che ha conseguenze importanti sulla percezione dell’immagine corporea, sulle relazioni sociali e sulla qualità di vita – spiega Francesco Cabitza, rappresentante Adipso Sardegna –. Un motivo in più per venirci a trovare presso i gazebo che Adipso Sardegna ha organizzato per domani e domenica, e unirsi a noi per assicurare che queste malattie gravi e invalidanti ricevano il giusto riconoscimento di cui hanno bisogno». A Sassari la Giornata Mondiale della Psoriasi può contare sulla collaborazione dei medici della Clinica Dermatologica dell’Università, che si sono messi a disposizione dell’associazione Adipso, per far conoscere meglio una malattia che incide pesantemente sulla qualità della vita del paziente che, inoltre, deve affrontare troppe variabili regionali nell’accesso ai trattamenti e all’assistenza. Informazione ed educazione, sono alcune delle finalità della “due giorni” di piazza d’Italia, ma l’associazione vuole rivendicare soprattutto la tutela dei diritti assistenziali.

Anche l’Organizzazione mondiale della Sanità ha affrontato il tema della psoriasi e ha adottato una risoluzione «che riconosce la psoriasi come malattia non trasmissibile grave che ha un significativo impatto psicosociale e che richiede una maggiore sensibilizzazione pubblica». Un compito del quale si è fatta carico l’Adipso, che compie i 25 anni di attività. «Vogliamo inviare un messaggio alle organizzazioni e ai professionisti della salute, alle istituzioni sanitarie, al mondo scientifico e universitario – ha detto il presidente nazionale dell’Adipso Mara Maccarone –, affermando l’esigenza di prestare maggiore attenzione e assegnare più risorse a questa popolazione di pazienti».

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