La Nuova Sardegna

Nello scorso Memento vi ho parlato del Palazzo del Confessore, noto come “Casa dei Topi” per lo stato di fatiscenza in cui versa quest’ultimo frammento superstite di uno dei complessi conventuali più interessanti, dal punto di vista architettonico nonché storico-documentario, che la Sassari spagnola poté vantare e che immeritatamente, a colpa dell’ignoranza di troppi, fu demolito nel 1939-1940 per creare il vuoto dell’attuale piazza Mazzotti, che giustamente alcuni turisti ancora oggi scambiano per uno sventramento da bombardamento. E a proposito di bombardamento, erroneamente menzionai nel passato Memento i B52: all’epoca volarono i B29 e ringrazio l’amico Massimiliano per avermelo ricordato. Quello che vedete in foto è il lato nord-ovest della “Casa dei Topi”: si nota un frammento d’imposta di una volta a botte, con cornice sagomata posta alla base, che un tempo coprì il vasto ambiente rettangolare che aveva accesso da via Margherita di Castelvì.

Sull’area di questo ambiente oggi trovano posto le automobili, disponendosi a pettine: passando tra esse ci si può avvicinare al frammento della volta e osservare la decorazione della cornice, che rimanda a modelli simili del pieno XVIII secolo. Quella grande stanza voltata un tempo diede senz’altro accesso al convento, quale ingresso secondario: forse attraverso di esso si accedeva al vasto giardino interno e all’ala dei magazzini, posti sul lato di nord-ovest, mentre l’ingresso principale del convento era su via Duomo, dove si apriva anche l’ingresso alla chiesa. Questa stanza voltata fu poi l’androne principale alla Scuola Normale Femminile che si aprì nei locali ex-conventuali dopo l’acquisizione da parte della Municipalità avvenuta il 13 novembre 1871.