La Nuova Sardegna

Sassari

Festa di Halloween all’insegna di botti e atti di vandalismo

di Mauro Tedde
Festa di Halloween all’insegna di botti e atti di vandalismo

A Nulvi porte e auto imbrattate senza rispettare le tradizioni E stanno sparendo i riti autentici come quello di Sant’Andria

02 novembre 2014
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NULVI. Non c’è niente da fare. Ormai è accertato che ci si dovrà tristemente arrendere a certe colonizzazioni culturali, senza nemmeno aver provato a combatterle. La festa di Halloween infatii è prepotentemente entrata nelle nostre ricorrenze annuali, ha invaso anche le nostre case e “contaminato” i nostri giovani. E non c’è verso di opporre nessuna resistenza. Bisogna prenderne atto.

Se almeno però si rispettassero lo spirito originale e le modalità con le quali questa antica festa anglosassone con lontane origini celtiche si tiene. Invece ci sono luoghi dove nemmeno se n’è capito il significato e la si diffonde per inerzia, se non addirittura per una sorta di sottomissione a chissà quale legge o a quale invasore. A Nulvi ad esempio la notte di Halloween è stata anche quest’anno un’ulteriore occasione per mettere in atto un vandalismo fine a se stesso. Altro che “dolcetto o scherzetto”, come accade ormai in ogni parte del mondo, altro che zucche intagliate ispirate al personaggio di Jack-o'-lantern. Senza nemmeno aver ricevuto la prevista richiesta ricattatoria che si fa bussando alla porta dei compaesani, molti si sono ritrovati la macchina ricoperta di farina o il portone bersagliato da uova. Così, per il solo gusto di farlo e non, come prevede di fatto il copione della festa, dopo un rifiuto della famiglia visitata a ricambiare la visita con i dolcetti o con qualche monetina.

Ma le strane aberrazioni della festa di Halloween non si sono limitate a questo. Non si sa se per qualche oscuro motivo correlato alla festa ma, in questi giorni, si è scatenata fra i bambini una corsa forsennata all’acquisto di migliaia di fastidiosissimi petardi. Non pare ci sia nessuna attinenza con la notte delle streghe e dei fantasmi fatto sta che diverse centinaia di euro sono andati in fumo per l’intera giornata ai giardini pubblici del paese, divenuti off limits per i più piccoli e per gli anziani, e nelle vie del centro. Così, senza un vero motivo, ma solo in virtù in uno strano fenomeno di “impetardimento” collettivo. Stranezze della modernità si potrebbe dire, ma certamente un po’ di confusione viene generata. Invece vanno via via scomparendo le antiche e più autentiche ricorrenze legate da secoli alla vigilia della festa di Ognissanti, tipiche dei nostri centri che sicuramente con le tradizioni celtiche hanno tanto in comune ma che si distinguevano per le loro uniche particolarità. Come ad esempio il “misterioso” banchetto notturno che veniva preparato in questa occasione, con tanto di gnocchetti confezionati appositamente e con le tavolate apparecchiate senza coltelli e forchette. Un senso di timore ed eccitazione che colpiva i bambini e i ragazzi all’interno delle famiglie dove il rito veniva pepetuato dagli anziani. Persino la festa di Sant’Andria che si celebrava però il 30 novembre sta lentamente scomparendo eppure ha molte attinenze con la notte di Halloween. Come la presenza delle zucche (sas corcorijas) intagliate a forma di teschio, la cantilena portata di casa in casa e il compenso sotto forma di dolcetti o altre piccoli doni da parte delle famiglie visitate. Chissà se chiamandolo Saint Andrew avrebbe più successo.

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