La Nuova Sardegna

Sassari

Capolavori all’Expo, scontro in diretta Rai tra sindaco e diocesi

Donatella Sini
Capolavori all’Expo, scontro in diretta Rai tra sindaco e diocesi

Castelsardo, al centro della lite un’opera del Cinquecento. Cuccureddu e don Tamponi protagonisti a Caterpillar

05 novembre 2014
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CASTELSARDO. L’Arcangelo Michele del Maestro di Castelsardo vola all’Expo di Milano. Anzi no. Rimane nel Museo diocesano, «all’Expo vadano le mutande di Garibaldi». È quanto è scaturito dal botta e risposta, fra il sindaco Franco Cuccureddu e don Francesco Tamponi, responsabile dell’Ufficio Beni culturali della diocesi di Tempio Ampurias, durante la trasmissione radiofonica di Radiodue, Caterpillar, in onda ogni pomeriggio e condotta da Massimo Cirri e Sara Zambotti.

Uno dei temi della puntata del 3 novembre era il dibattito sull’opportunità o meno di portare all’Expo di Milano i capolavori di arte sparsi per l’Italia. I conduttori ironicamente addolorati dall’ultimo diniego pervenuto, che riguarda la Venere del Botticelli, hanno invitato gli amministratori di tutta Italia a chiamare in studio per offrire i loro tesori d’arte. Occasione che non si fa sfuggire il sindaco Franco Cuccureddu, quella di promuovere la propria città con un intervento a carattere nazionale. Alza il telefono e piomba in diretta.

Dopo essersi presentato, il primo cittadino propone per l’Expò i gioielli d’arte del suo Comune, le tavole del Maestro di Castelsardo, artista anonimo che ha operato in Sardegna e in Europa fra la fine del 1400 e gli inizi del 1500.

«L’opera principale, la Madonna col Bambino non credo sia asportabile perché posta sull’altare maggiore» afferma Cuccureddu. I conduttori immediatamente alludono ad un parroco poco disponibile «il parroco credo che sarebbe anche disposto a cederla - afferma Cuccureddu - ma essendo una cattedrale credo che occorra chiedere al vescovo». Per meglio sottolineare il valore delle tavole proposte ricorda anche che Vittorio Sgarbi, nella sua veste di consulente dell’Expo, ha «recentemente visitato le opere paragonando il Maestro di Castelsardo a Raffaello come pregio e raffinatezza stilistica». È fatta.

I conduttori concordano con il sindaco che il San Michele Arcangelo, per tema e dimensioni, è proprio il quadro adatto ad essere esposto a Milano e ammirato dalle migliaia di visitatori attesi all’Expo. L’arcangelo guerriero non fa in tempo a fare le valigie che dopo pochi minuti interviene in trasmissione don Francesco Tamponi, responsabile dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Tempio Ampurias. Ovvero l’ente che vanta la proprietà delle opere del Maestro.

«Purtroppo il San Michele Arcangelo, opera bellissima e pregiata, non è disponibile. Ma esiste un’alternativa - suggerisce Don Francesco - il sindaco possiede, di famiglia, un frammento dell’opera del Maestro di Castelsardo, prestasse il suo!». Persa l’ennesima opera che già si pensava di vedere esposta a Milano, Cirri e la Zambrotti chiedono a don Tamponi se per caso, nella sua qualità di responsabile dell’Ufficio Beni Culturali, abbia qualche tesoro d’arte da mettere a disposizione dell’Expo.

«Potremmo trattare con la Soprintendenza che gestisce il Compendio Garibaldino per avere le mutande di Garibaldi». Propone l’esperto. Ma come incorniciarlo? Don Tamponi ha pronta la soluzione: «Si potrebbero far indossare al dottor Sgarbi».

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