Cuccureddu, sindaco senza opposizione
Secondo il tribunale la lista di Santoni non aveva i requisiti per partecipare alle elezioni: la minoranza rischia di scomparire
CASTELSARDO. I suoi detrattori lo hanno sempre accusato di essere un uomo solo al comando: ego ingombrante e slanci di protagonismo. Ora gli stessi nemici ci mettono del proprio, gli servono un bell’assist e gli lasciano campo libero.
Insomma, il sindaco Franco Cuccureddu potrebbe davvero diventare l’onnipotente di Castelsardo, l’incontrastato “imperatore” del suo borgo medioevale. Perché l’opposizione ha fatto un harakiri giuridico e rischia di essere depennata dal panorama politico. Nei banchi del consiglio comunale, infatti, a breve potrebbe sedere solo la maggioranza: e sarebbe forse un caso unico in Italia e anche il municipio più noioso d’Europa. Nessuna voce contro, niente litigi, solo un allegro festival di sì e pollici all’insù.
Tutto a causa di un ricorso presentato dopo le amministrative del 25 maggio 2014. Il signor Antonio Giuseppe Capula si era rivolto al Tar in qualità di semplice cittadino, per chiedere l’annullamento delle elezioni e l’azzeramento del Consiglio e della Giunta. Non gli tornavano i conti: alla competizione, oltre ai due contendenti Franco Cuccureddu e Matteo Santoni, si era presentato anche un terzo candidato alla carica di sindaco: Fortunato Pietro Sanna. Ma la lista di consiglieri a lui collegata era stata bocciata dalla commissione elettorale di Sassari perché le firme di ciascuno dei suoi sostenitori erano state raccolte in moduli singoli, privi del contrassegno di lista. Un vizio formale che era costata l’esclusione. Quindi alla corsa alla poltrona di primo cittadino erano rimasti solo in due. Ma secondo il signor Fortunato Pietro Sanna, e ora il Tar sembra dargli ragione, uno di loro non aveva le carte in regola. Infatti dei candidati inseriti nella lista che sosteneva Matteo Santoni, solo 11, e non 12 come prescritto dalla legge, avevano presentato il certificato elettorale. La candidata Rosa Rosanna Melis, il giorno in cui scadevano i termini, cioè il 26 aprile 2014, aveva fornito agli uffici una sorta di autocertificazione dove dichiarava di essere iscritta nelle liste elettorali del Comune di Roma, dove era residente. Solo due giorni dopo, il 28 aprile 2014, ha allegato il certificato di iscrizione alle liste, ma ormai era troppo tardi per l’integrazione documentale. Quindi anche “Castelsardo 3.0” a quanto pare non aveva i requisiti per essere ammessa alla consultazione elettorale e doveva essere esclusa.
Il Tar due giorni fa non si è ancora espresso in via definitiva. Prima di emettere la sentenza vuole acquisire la documentazione completa. Vuole essere certo che la signora Melis non abbia prodotto altri atti, e poi vuole avere numeri certi sulle elezioni: elettori aventi diritto, e votanti effettivi. E il motivo è semplice: quel ricorso potrebbe scatenare il finimondo a Castelsardo.
Per esempio, se alla fine la lista in regola risultasse solo quella di Cuccureddu, il candidato a sindaco resterebbe in sella a patto di aver ottenuto un numero di voti validi non inferiore al 50 per cento dei votanti. Altro requisito: il numero dei votanti non deve essere inferiore al 50 per cento degli elettori aventi diritto.
Cuccureddu che ha collezionato 2138 su 3386 preferenze valide (63% di consensi), con un’affluenza alle urne del 65%, dorme sonni tranquillissimi. Il suo trono è solidissimo.
«Non so se ci sia più da ridere o da piangere – dice il sindaco – so solo che una roba del genere non si vede nemmeno a Zelig. Siamo al ridicolo: la minoranza è riuscita a farsi certificare da un tribunale la propria incompetenza. Perché alla fine è successo questo: il signor Capula, che si presenta come semplice cittadino, ma che tutti sanno essere rappresentante di lista di Santoni, fa ricorso e chiede l’annullamento delle elezioni. È come che una squadra di calcio scenda in campo, prenda un sonoro 5 a 0, e dopo il fischio finale vada dall’arbitro e dica: mi dispiace, ma la partita è da rifare perché uno dei nostri giocatori non era tesserato. E in definitiva il risultato quale sarà? Che il 5-0 resta, per me non cambierà nulla e loro dovranno andarsene via».