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Dinamo, un nuovo palazzetto con multisala

di Andrea Massidda
Dinamo, un nuovo palazzetto con multisala

La società sportiva a maggio realizzerà un nuovo impianto dotato di cinema con sei sale, ristoranti, sushi-bar e galleria con negozi

13 novembre 2014
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SASSARI. Ci saranno due palazzetti per il basket: uno da almeno 7.000 posti riservato alla squadra di Serie A e uno più piccolo per le formazioni giovanili. Poi, intorno a queste due strutture base, nasceranno servizi di ogni genere: dal cinema multisala con sei schermi giganti e tutti i comfort possibili, ai ristoranti (compreso il sushi-bar), passando per il mega-store, il supermercato, una galleria di negozi, il baby-parking, una spa, una palestra super attrezzata e - manco a dirlo - la club house e persino un museo della società biancoblù. Il “Mondo Dinamo”, così come lo immagina il suo presidente Stefano Sardara, è una grande città aperta tutta la settimana dove passarci un’intera giornata, non fosse altro perché lì dentro c’è davvero un po’ di tutto.

«È un luogo - per dirla con le sue parole - nel quale i tifosi e in generale i cittadini possono cogliere la nostra filosofia e il nostro stile». Ma il bello è che ora rispetto alle indiscrezioni e ai timidi annunci di questa estate l’iniziativa sta rapidamente avanzando, e tra non molto da sogno si trasformerà in realtà. «Il business plan è già pronto - ammette Sardara -, e per avere un progetto esecutivo ci vorranno tre o quattro mesi al massimo, cioè il tempo per decidere quale sarà l’area più adatta per realizzarlo: ne abbiamo identificato tre - precisa -, ma alla fine è molto probabile che prevalga su tutte quella davanti a piazzale Segni, che solitamente ospita circhi e giostre».

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Anche i soldi ci sarebbero già: suppergiù 15 milioni di euro messi a disposizione da un fondo bancario pronto a investire in questo tipo di opera. E senza perdere tempo. «Contiamo di far partire i lavori a maggio, a campionato finito - continua il presidente - e vorrei che una cosa fosse chiara: si tratta di un percorso ineludibile. Intanto - chiarisce - perché a ogni partita che giochiamo in casa non possiamo lasciar fuori dalle cinquecento alle mille persone, e poi perché questo palazzetto è ormai obsoleto da molti punti di vista. Inoltre, credo sia arrivato il momento di far diventare la Dinamo una vera azienda. Il risultato sportivo deve essere una variabile non una costante, perché se anche noi punteremo sempre al successo è chiaro che non si può sempre vincere. Si pensi all’esempio del Barcellona calcio oppure a quello di una squadra dell’Nba che l’anno scorso è arrivata penultima nel presigioso torneo statunitense di basket, ma continua a essere tra quelle che vendono più merchandising e quarta per indice di gradimento».

Tornando al progetto strutturale, Sardara ammette di essere rimasto letteralmente stregato da una sua recente visita allo Juventus stadium, dove gioca la squadra bianconera davanti a 41mila tifosi. Un impianto di proprietà della società calcistica e dotato di una vasta area costituita da 4.000 posti auto, otto ristoranti e 20 bar. All'interno ci sono anche tre spogliatoi, un museo dedicato alla storia della Juventus, palchi cosiddetti Vip disegnati da Pininfarina Extra e affacciati direttamente sul prato, 34mila metri quadrati di aree commerciali e 30mila di aree verdi. «Una meraviglia», dice sbarrando gli occhi come se lo avesse davanti.

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Ma il modello che forse si avvicina di più al progetto di Sardara è quello del palazzetto dello sport di Oldenburg, in Germania, precisamente nella Bassa Sassonia. «Vogliamo guardare avanti e pensare a rendere la nostra società autosufficiente- aveva spiegato il presidente ad agosto in un’intervista alla Nuova Sardegna- e in giro per l’Europa abbiamo visto arene modernissime tirate su in pochi mesi, spazi fantastici che ospitano bar, ristoranti, negozi, palestre, campi di allenamento e cinema multisala». Parole poi ripetute al sindaco Nicola Sanna e che ora che il vecchio e glorioso PalaSerradimigni si appresta ad andare in pensione stanno per diventare realtà.

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