La Nuova Sardegna

Sassari

appello a istituzioni e associazioni

La Confapi apre un tavolo per fronteggiare la crisi

di Antonio Meloni
La Confapi apre un tavolo per fronteggiare la crisi

SASSARI. L’abolizione delle Province e la ventilata creazione dell’Unione dei Comuni cambieranno lo scenario economico e politico in cui le imprese si muoveranno nel futuro. La trasformazione è già...

18 novembre 2014
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SASSARI. L’abolizione delle Province e la ventilata creazione dell’Unione dei Comuni cambieranno lo scenario economico e politico in cui le imprese si muoveranno nel futuro. La trasformazione è già cominciata e chi tiene allo sviluppo del territorio non vuole essere spettatore passivo. Su questo terreno la Confapi (Associazione piccole e medie industrie sarde) ha gettato le basi per la nascita di un organismo aperto alle associazioni e alle istituzioni con l’obiettivo di affrontare i gravi problemi che affliggono un territorio martoriato. L’hanno battezzato “Tavolo permanente delle attività produttive” e il programma è stato illustrato ieri, nella sala conferenze della sede di Predda Niedda, dal presidente regionale Italo Senes, affiancato dai consiglieri del direttivo, Fausto Fadda, Laura Uleri, Leonardo Masia e Giuseppe Cau. Più che una presentazione è stato, in realtà, un appello rivolto al mondo dell’associazionismo, alle imprese, alla classe politica: «É finito il tempo delle lamentazioni – ha esordito Senes – è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche per affrontare a muso duro i problemi che hanno messo in ginocchio la nostra economia».

La proposta è contenuta in una piattaforma che in 18 punti analizza la situazione del Nord Sardegna, un’analisi impietosa di lacune e incompiute che - secondo la denuncia di Confapi - avrebbero contribuito ad aggravare gli effetti di una crisi strutturale.

«Sul fronte dell’industria servono certezze – ha proseguito Senes – vogliamo capire se la chimica verde può avere futuro, se l’annunciata estinzione dei Consorzi industriali avrà delle ricadute negative, se esistono o no le condizioni per realizzare la zona franca a Porto Torres, bisogna parlarne ora e avere delle risposte».

Questioni che con l’abolizione delle Province dovranno essere affrontate in sede di area vasta di cui Sassari avrà il ruolo di comune capofila. Ma la riflessione tocca inevitabilmente anche centri come Alghero, Porto Torres e Castelsardo e allora l’appello lanciato ieri da Confapi ha più il carattere di una conta per capire chi vuole stare dentro un organismo che affronterà i problemi cruciali del futuro prossimo. E se l’esigenza di rilancio del territorio passa per la valorizzazione delle risorse con il coinvolgimento dei comuni, «le amministrazioni locali – ha concluso Senes – dovranno fare la loro parte».

Uno dei nodi del ragionamento affrontato da Confapi riguarda proprio il progetto di realizzazione del master plan dell’Asinara «un’asse portante per lo sviluppo del territorio – ha fatto notare Fausto Fadda – che potrebbe avere ricadute certe sulla valorizzazione delle ricchezze di un’area vasta in cui ricadono tutti i centri che affacciano sul Golfo, per questo siamo aperti e pronti alla partecipazione e alla elaborazione di un progetto condiviso». E non poteva mancare il passaggio sul Piano urbanistico comunale di cui si discuterà in consiglio, a Palazzo ducale, proprio in questi giorni: «Dopo anni di dubbi – taglia corto Leonardo Masia – siamo ancora alla fase della valutazione, nessuno vuole la cementificazione, ma è ora di rispondere alle richieste pressanti di un territorio allo stremo».

Questi e tanti altri saranno i temi oggetto di discussione del “Tavolo” che Confapi si appresta a varare auspicando il consenso e la partecipazione di tutti i settori produttivi. L’organismo dovrebbe riunirsi ogni mese e trattare una questione per volta concludendo la seduta con una proposta operativa. «Vorremmo che Sassari fosse non soltanto bella e forte – ha concluso Fausto Fadda parafrasando il motto che a suo tempo aveva accompagnato il lancio del Piano strategico – ma soprattutto sveglia e dinamica».

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