La Nuova Sardegna

Sassari

Tagli, si accende la protesta dei vigili del fuoco

Tagli, si accende la protesta dei vigili del fuoco

Il sindacato autonomo Conapo scrive a tutte le istituzioni: «Così è impossibile garantire la sicurezza»

22 novembre 2014
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SASSARI. Organici ridotti all’osso, un numero esorbitante di ferie arretrate da smaltire chissà quando, automezzi obsoleti e persino straordinari non pagati. I tagli ai finanziamenti non risparimano nessuno, neanche chi ogni giorno rischia la vita per garantire la sicurezza di tutti i cittadini. Tanto è vero che ora a protestare sono addirittura i vigili del fuoco del comando provinciale di Sassari, i quali attraverso il Conapo (cioè il sindacato autonomo della categoria) lanciano un appello dai toni piuttosto accesi a tutte le istituzioni. «Sono effettivamente a rischio gli interventi di soccorso - dice il segretario provinciale del Conapo Pietro Nurra - e le cose potranno soltanto peggiorare se si applicasse il piano di riordino voluto dall’amministrazione centrale con l’appoggio di alcune organizzazioni sindacali». Così il Conapo sollecita nuovamente i vertici del corpo nazionale dei vigili del fuco, il presidente della Regione Francesaco Pigliaru, il prefetto, e i sindaci di Sassari e Olbia a mettere in campo tutte le forze necessarie per un adeguato potenziamento del comando di Sassari.

«Proprio la notte scorsa - co ntinua Nurra - per un furioso incendio divampato in un cantiere navale a Olbia, guarda caso distaccamento segnato dai tagli di organico, sono dovute intervenire squadre da tutta la provincia, sede centrale compresa, lasciando in copertura solo una squadra per l’intero hinterland Sassarese». Per il Conapo la situazione è ormai ingestibile. «Manca tutto - precisa -, uomini e mezzi, pensare che sino a qualche giorno fa avevamo una sola autoscala in tutta la provincia e nel caso di un evacuazione urgente nel territorio gallurese si sarebbe dovuto attendere circa due ore per l’arrivo sul posto». Un’eternità per chi necessita di soccorso immediato.

«Di questo passo - si sfoga Nurra - rischiamo di venir meno al compito istituzionale, perché sia il comando sia gli operatori non sono messi in condizioni di lavorare: confidiamo che questa nostra lettera dia una scossa a quanti in indirizzo, sperando che riversino con sollecitudine la giusta attenzione al problema, così come promesso dal sottosegretario all’Interno Giampiero Bocci nella visita al comando fatta il mese scorso, dove ponemmo in luce con un report dettagliato tutte le criticità».(a.m.)

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