La Nuova Sardegna

Sassari

Aziende sotto sequestro, Sos ai sindaci

di Barbara Mastino

Dall’assemblea di San Nicola parte la richiesta di una mobilitazione da parte dei Comuni. Autonomi e dipendenti uniti

23 novembre 2014
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OZIERI. Assemblee pubbliche presiedute dai sindaci per avviare una mobilitazione contro i pignoramenti, gli sfratti e per la ristrutturazione del debito. Questa la piattaforma di richieste scaturita dall’assemblea convocata dal comitato per la salvaguardia delle aziende dalle aste giudiziarie, riunitasi ieri mattina nel quartiere fieristico di San Nicola. La mobilitazione, nata dai presidi contro i sequestri giudiziari avutisi nel territorio e in altre parti dell’isola, sta a poco a poco coinvolgendo non solo le componenti del settore agro-zootecnico, ma anche quelle del lavoro salariato e del lavoro autonomo manifatturiero e del commercio, tutte unite per un unico obiettivo: la salvaguardia del lavoro in tutte le sue forme. Uno spirito che si era già manifestato nei recenti presidi e in particolare dell’ultimo avutosi nel territorio, quello per la salvaguardia dell’azienda Mesina di Ozieri, al quale avevano preso parte anche movimenti non agricoli. Segnale che la mobilitazione sta assumendo carattere generale e sta coinvolgendo, oltre ai dirigenti sindacali del settore agro-zootecnico, anche militanti del settore non iscritti a nessuna organizzazione sindacale (come quelli del Movimento dei Pastori Sardi), gli artigiani, i disoccupati, la politica e il sindacato.

All’assemblea di ieri hanno preso parte infatti anche un dirigente della Cgil, in rappresentanza ufficiale della sigla, e i presidenti dei gruppi consiliari di maggioranza e di opposizione, che accogliendo le richieste dell’assemblea hanno preso l’impegno di chiedere al sindaco ed al consiglio comunale di Ozieri di impegnarsi per la convocazione di un’assemblea pubblica, presieduta dai sindaci dell’Unione del Logudoro, appunto per discutere sul blocco dei pignoramenti, sugli sfratti e sulla ristrutturazione del debito nel settore agro-zootecnico e in quello del lavoro autonomo. Dalla riunione di ieri, come detto, è scaturito un documento programmatico del quale sarà data lettura domani a Ozieri nella seduta del consiglio comunale già in programma. Accanto questo è emersa, come detto, la volontà di creare un fronte unico dei lavoratori: l’iniziativa è partita da una delegazione degli esuberi di Meridiana, che ha posto l’obiettivo di «un blocco unitario del lavoro salariato con quello del ceto medio rurale e manifatturiero colpiti dal fallimento del grande capitale bancario e industriale, lo stesso nemico del lavoro salariato». Un tema discusso già in precedenza dai lavoratori di Meridiana e dai pastori in lotta in un incontro tenutosi a Sos Corosos, dove era emerso chiaramente il collegamento tra crisi del lavoro salariato e crisi delle campagne, poiché «l’acuirsi della crisi con migliaia di licenziamenti - era stato detto - per i pastori significa un calo drammatico nella vendita dei prodotti». La situazione critica dell’indebitamento che colpisce, pure, il mondo del lavoro salariato è stata sottolineata dal dirigente della Cgil, che ha espresso la necessità «di un’alleanza fra salariati e autonomi, entrambi colpiti dal fallimento del grande capitale bancario e industriale».

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