La Nuova Sardegna

Sassari

Studenti disabili, assistenza a rischio

di Andrea Massidda
Studenti disabili, assistenza a rischio

Il contratto tra la cooperativa Genesi e la Provincia scade il 22 dicembre. La Cgil: «Senza una proroga il servizio si fermerà»

24 novembre 2014
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SASSARI. Se gli operai della società partecipata Multiss, in cassa integrazione a zero ore dal primo settembre scorso, sono comprensibilmente in ansia per il loro futuro e fremono per riprendere servizio almeno sino al 31 dicembre grazie alla boccata d’ossigeno dei contributi regionali appena distribuiti alle varie Province, a non dormire sonni tranquilli c’è anche un’altra categoria di lavoratori: quella degli assistenti agli studenti disabili. Si tratta di sessanta operatori socio-sanitari ed educatori in forza alla Genesi, la cooperativa siciliana che nel 2011 si era aggiudicata la gara d’appalto indetta dall’ente intermedio di piazza d’Italia per garantire il supporto ai ragazzi affetti da handicap iscritti nelle scuole superiori del Sassarese.

Contratto in scadenza. Per loro, il provvedimento sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio approvato venerdì dalla giunta Pigliaru prevede uno stanziamento di 70.580 euro, denaro sufficiente per garantire il servizio a regime pressoché minimo per un mese. Perché il prossimo 22 dicembre scadrà la proroga del contratto con la Provincia. E con questi chiari di luna, nessuno sa come andrà a finire. Il 2015 si presenta dunque come una grossa incognita e l’unica speranza è affidata al contenuto della Finanziaria regionale. La speranza è che per il 7 gennaio, quando si ritornerà in classe, per i giovani meno fortunati non ci siano brutte sorprese. Già oggi almeno una ventina di questi alunni stanno rinunciando a frequentare la scuola, con situazioni gravissime ad Alghero, Ozieri e anche qui in città, come ha denunciato nei giorni scorsi in maniera commovente la portavoce degli studenti del liceo artistico.

Servizio essenziale. Insomma, al momento l’unica cosa certa è che quello di assicurare il diritto allo studio ai ragazzi disabili è e dovrà sempre essere considerato un servizio essenziale: non ritenerlo tale sarebbe oltretutto una palese violazione dell’articolo 3 della Costituzione, quello sulla rimozione degli ostacoli che limitano l’uguaglianza tra i cittadini. Nessun Paese civilizzato può permettersi di ignorare un simile principio. «Alla Provincia di Sassari - dice Paolo Dettori, segretario territoriale della Cgil Funzione pubblica - va riconosciuto il merito di aver scommesso su questo servizio, sforbiciando qua e là da altre voci e mettendo a disposizione ogni dodici mesi circa 850mila euro. Soldi che sommati ai contributi regionali facevano arrivare il totale a 1,2 milioni, cioè quanto basta per garantire l’assistenza minima». E anche la Regione, nonostante gli spaventosi tagli ai trasferimenti governativi, si è in qualche modo dimostrata sensibile al problema. Per esempio anticipando a settembre i 420mila euro necessari per attivare il servizio.

Emergenza cronica. Ma i soldi non bastano mai e l’emergenza è cronica. «Anche perché, paradossalmente - continua Dettori - proprio il fatto che la scommessa della Provincia si sia rivelata vincente, ha fatto sì che il numero dei ragazzi disabili che necessitano di assistenza di base e didattica aumenti costantemente». Parole confermate dai numeri: soltanto nel territorio sassarese in otto anni si è passati da 65 studenti a 153. «Peccato, però - aggiunge il segretario provinciale della Cgil Funzione pubblica - che mentre il numero di studenti che necessitano di supporto stia aumentando, i soldi per le ore di assistenza stiano diminuendo».

Stipendi da fame. Va da sè che se diminuiscono le ore di servizio il disagio non ricade soltanto sugli studenti, ma anche sui dipendenti della Genesi. «L’assistenzaeducativa full time - conclude Paolo Dettori - prevede una paga di poco più di mille euro al mese. Ma ora ci sono 10 precari a casa e tra gli altri 50 assistenti ce ne sono tanti che prestano servizio per appena sette ore alla settimana, il che si significa che guadagnare 150 euro al mese,

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