Palazzo Ducale dichiara guerra a chi occupa senza requisiti
Palazzo Ducale dichiara guerra ai furbetti delle case comunali. Nei prossimi giorni partirà una campagna di controlli per verificare che gli alloggi popolari siano abitati da persone che ne hanno...
Palazzo Ducale dichiara guerra ai furbetti delle case comunali. Nei prossimi giorni partirà una campagna di controlli per verificare che gli alloggi popolari siano abitati da persone che ne hanno realmente diritto. L’assessore alle Politiche abitative, Ottavio Sanna, ha spiegato ieri alla commissione Lavori pubblici del Comune, presieduta da Franco Era, di aver chiesto all’amministrazione che sia messo a disposizione del suo assessorato un nucleo speciale di Polizia municipale per effettuare tutti i controlli, casa per casa. Intanto l’operazione di monitoraggio inizierà negli uffici: una lettera sarà recapitata a tutti gli inquilini, annunciando l’avvio dei controlli e chiedendo loro di dichiarare tutti i dati necessari attraverso un’autocertificazione. Gli elementi così raccolti saranno poi incrociati con le banche dati dell’ufficio tributi e dell’Anagrafe del Comune, del Catasto, dell’Agenzia delle entrate, del Pra. In questo modo chi mente sarà facilmente smascherato e chi occupa una casa popolare senza averne diritto, sarà immediatamente invitato a sgomberare l’alloggio. «Le richieste di casa e di assistenza sono davvero tante, non possiamo permettere che le persone che veramente si trovano in difficoltà siano sopraffatte», ha spiegato ancora Sanna. «Il Comune possiede 1144 appartamenti assegnati in base alla graduatoria specifica. In questi alloggi risiedono circa 3400 abitanti, e altre mille famiglie sono in attesa di una sistemazione. È importante verificare che chi occupa gli appartamenti ne abbia pieno diritto». Oltre alle case comunali date in affitto a prezzi spesso simbolici, Palazzo Ducale offre un contributo di 258 euro al mese per il pagamento del canone di affitto per chi alloggia in appartamenti privati.
«Quest’anno sono 2100 le famiglie che assistiamo con il contributo sul canone. Spendiamo 2,3 milioni di euro (1,5 milioni di fondi comunali e 800 mila di contributi statali girati dalla Regione), ma per soddisfare tutte le richieste di aiuto purtroppo ne servirebbero almeno il doppio a disposizione». (v.g.)