La Nuova Sardegna

Sassari

Il Wwf: «Il campus? Ecco dove farlo»

Il Wwf: «Il campus? Ecco dove farlo»

Sfumato il “sogno” della La Marmora, le proposte dell’associazione: dall’ex questura all’ex Telecom di via Brigata Sassari

11 dicembre 2014
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. «L'entusiasmo che il "sogno" di una residenza studentesca nella caserma La Marmora ha suscitato, rappresenta un mandato preciso all'amministrazione comunale perché attribuisca la massima priorità alla ricerca di "case" per studenti nel centro storico». Il Wwf ripropone all’attenzione il problema del campus, entrato, dopo i primi entusiasmi, nel dimenticatoio. E lancia le sue proposte di recupero di edifici pubblici e privati da uilizzre come casa dei fuori sede. «Di edifici disabitati da trasformare c'è un lungo elenco – dicono Wanda Casula, presidente della sezione sassarese, e Bruno Merella – . L'ex sede della Fondazione Brigata Sassari attende da anni che l'Ersu (proprietario) avvii i lavori di recupero e l'ex sede dell'Inps in via Zanfarino continua a proporsi con un ottimo progetto. Ma residenze universitarie potrebbero diventare (per fare qualche esempio) il grande edificio di largo Brigata Sassari di proprietà della Telecom, l'ex sede della Questura e del Provveditorato agli studi (di fronte ai giardini pubblici)… ed altre strutture di proprietà privata», rilanciano Casula e Merella. Non solo. I rappresentanti cittadini dell’associazione ambientalista propongono anche un’ulteriore soluzione:«Il Comune potrebbe fare la prima mossa, affidando all'Ersu in comodato d'uso gratuito l'ex cinema Astra (può essere utilizzato come grande aula, sala convegni, auditorium, teatro, sala per le feste …). Accettando il "regalo" l'Ente eviterebbe la costruzione di una struttura analoga». Per il Wwf questo davvero potrebbe essere «un primo piccolo passo per trasformare Sassari in città universitaria».

Il Wwf torna poi sul caso della caserma La Marmora. «Come non entusiasmarsi se il primo entusiasta è stato il sindaco ? Gli applausi più sentiti sono arrivati subito dai commercianti che hanno stampato centinaia di manifestini di incoraggiamento. Oggi possiamo dire che si è trattato di un sogno, bello e, purtroppo, breve. Nella caserma lo spazio inutilizzato (quello lasciato libero dalla questura) è appena un sesto e il comando della Brigata Sassari lo occuperà non appena il demanio militare glielo metterà a disposizione. Punto».

Wanda Casula e Bruno Merella fanno anche il punto sul bando dell’Ersu. Ricordano che al primo posto si è classificato l'oliveto di 6.7 ettari di proprietà Clemente-Segni al prezzo di 10,72 milioni di euro (1,6 milioni ad ettaro) compreso tra l'Ufficio delle Entrate e la casa di cure San Nicola; al secondo un terreno della Tema Spa vicino alla bretella tra Latte Dolce e Santa Maria di Pisa, al prezzo di 860.000 euro ad ettaro; al terzo un'area di 3 ettari a fianco al tribunale per i minori, proprio di fronte all'Orto Botanico, di proprietà dell'Università, al prezzo di 561.440 euro ad ettaro. «L'area Clemente-Segni – rileva il Wwf – è divisa in due appezzamenti da una striscia di terreno di proprietà del Comune e di un Istituto pio e gravata di servitù e per essere utilizzata ha necessità di una variante al Puc; l'area proposta dall'Università ha un prezzo per ettaro pari quasi ad un terzo della prima classificata, non ha bisogno di varianti al Puc e può essere utilizzata immediatamente. Ogni commento è superfluo».

«Ma noi – concludono – ci batteremo con decisione contro qualunque progetto possa cancellare anche un metro di terreno ed una sola pianta della cintura di oliveti lasciataci in eredità». (p.f.)

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative