La Nuova Sardegna

Sassari

Giudice di pace, la Cisal: Sos personale nell’ufficio

di Nadia Cossu
Giudice di pace, la Cisal: Sos personale nell’ufficio

Il sindacato: solo due cancellieri in pianta stabile di cui uno addetto alle udienze L’allarme di Salvatore Sanna: «Manca anche il direttore amministrativo»

07 giugno 2015
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SASSARI. Personale carente, il poco rimasto costretto a lavorare in una situazione di grande disagio, un ufficio di fatto ancora privo del direttore amministrativo.

A lanciare l’allarme sulle condizioni in cui versa l’ufficio del giudice di pace di Sassari è la segreteria provinciale della Cisal Fpc. In un documento firmato dal referente territoriale Salvatore Sanna – e inoltrate al neonominato giudice coordinatore, al presidente della corte d’appello di Cagliari e al personale delle cancellerie – sono evidenziate tutte le criticità. In particolar modo dopo l’inchiesta della Procura di Roma sui presunti casi di assenteismo che hanno coinvolto il coordinatore dei giudici di pace di Sassari Giuseppe Fracassi e altri dieci impiegati degli uffici di cancelleria civile e penale dello stabile di via Casu.

«In primis – denuncia il sindacato – si evidenzia che l’ufficio di Sassari, cui sono stati accorpati ben nove uffici del giudice di pace del territorio, con un circondario inferiore solo a quello di Cagliari, risulta ancora privo del direttore amministrativo e con una forte carenza di personale».

A fronte di ben sette giudici in servizio, con diverse udienze penali e civili trattate ogni settimana, «ci sono appena dieci unità amministrative (si consideri anche i periodi feriali - malattie e permessi vari). In particolare solo due cancellieri in pianta stabile, di cui uno addetto alle udienze e l’altro assegnato ad altri compiti».

Tutto questo si ripercuote ovviamente sull’utenza. «Nonostante le ripetute lamentele anche da parte dell’Ordine forense di Sassari per le quotidiane file per il deposito e il ritiro degli atti e per i ripetuti rinvii delle udienze – spiega Sanna – ben due cancellieri di questo ufficio continuano a essere applicati ad altri uffici giudiziari, uno dei quali addirittura in modo continuativo, mentre l’altro per tre giorni la settimana. A ciò si aggiunga l’anomala prassi adottata dal giudice coordinatore che ha emanato ordini di servizio senza la prevista informativa alla Rsu e alla OO.SS. ( ex art. 6 CCNL), mobilitando, all’interno dell’ufficio, le poche unità in servizio e disponendo che personale con funzione diversa da quella di cancelliere venga assegnato ad assistere il giudice in udienza, trascurando inevitabilmente i compiti propri della sua posizione funzionale e senza alcuna formazione professionale».

Da qui la richiesta della Cisal Fpc di interventi «idonei a garantire il buon andamento dell’ufficio sia per offrire un giusto servizio all’utenza, sia per consentire al personale in servizio di svolgere il proprio lavoro nel rispetto della direttiva del ministro della Funzione pubblica sulle misure finalizzate al miglioramento del benessere organizzativo nelle pubbliche amministrazioni».

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