La Nuova Sardegna

Sassari

Profughi a Palmadula La diocesi di Alghero offre un monastero

di Andrea Massidda
Profughi a Palmadula La diocesi di Alghero offre un monastero

Trasferiti ieri da Santa Maria la Palma i 116 richiedenti asilo Intanto il vescovo Morfino propone due soluzioni al prefetto

09 giugno 2015
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SASSARI. Sono partiti ieri all’imbrunire verso un’azienda di agriturismo di Palmadula i 116 profughi che due domeniche fa, in piena emergenza sbarchi, erano stati sistemati nell'ex convitto dell'Istituto agrario di Santa Maria la Palma e nell’azienda agrituristica “Zia Maria”, a due passi dall'aeroporto di Fertilia. Il trasferimento in pullman nella borgata della Nurra algherese lo ha disposto nei giorni scorsi il prefetto Salvatore Mulas, anche per via di quanto era emerso durante una riunione alla quale avevano partecipato il suo vice Salvatore Serra, il sindaco di Alghero Mario Bruno e il comandante dei vigili urbani della città catalana Guido Calzia. I giovani richiedenti asilo, tutti tra i venti e i trent'anni, provengono per la maggior parte dalla Nigeria, ma anche dal Mali, dal Gambia, dalla Guinea e dall’Eritrea. Sono appunto gli stessi che venerdì 29 maggio erano approdati nel porto di Cagliari a bordo di un barcone in arrivo dalla Libia: facevano parte di un gruppo di 880 persone scappate dall'Africa e arrivate in Sardegna, 250 delle quali circa erano state accolte nel Sassarese, in particolare a Santa Maria la Palma, dove la struttura provvisoriamente individuata è parsa ben presto inadeguata.

L’emergenza, tuttavia, è tutt’altro che conclusa, anzi verosimilmente continuerà per l’intera estate. Così la Sardegna, anche quella del Nord Ovest, si prepara ad accogliere altri migranti. Tanto che il vescovo di Alghero Mauro Morfino, tramite i suoi collaboratori ha già fatto sapere al prefettola disponibilità della diocesi catalana a mettere a disposizione alcuni locali. Le sedi indicate sono due: il monastero di Santa Chiara, a Montagnese, e le stanze dell’ex Seminario di Alghero. «Il monastero - precisano tuttavia dalla curia algherese - è di proprietà delle Sorelle Povere di Santa Chiara, a Oristano, e sono in corso le trattative per il passaggio alla diocesi, ma soprattutto andrebbe arredato perché al momento risulta completamente vuoto».

Più complicata appare la situazione dell’ex Seminario, attualmente affittato alla Provincia per ospitare le alunne dell’Alberghiero: per avere la disponibilità di quei locali bisognerà attendere la parola della Provincia ed eventualmente che le studentesse termino gli esami di maturità.

Intanto domenica pomeriggio gli abitanti delle borgate algheresi hanno organizzato a Santa Maria la Palma una festa a base di pecora bollita, altre delizie tradizionali e tanta musica per salutare i profughi. È stato un momento importante di solidarietà e integrazione che ha fatto tornare per un attimo il sorriso sul viso di questi giovani in fuga da guerre e miseria.

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