La Nuova Sardegna

Sassari

Trasferito in carcere a Sassari il boss del casalesi

Francesco Schiavone
Francesco Schiavone

"Sandokan" è in cella a Bancali da lunedì scorso con altri cinque detenuti in regime di 41bis. La denuncia del deputato Mauro Pili

09 giugno 2015
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SASSARI. «Francesco Schiavone, il boss dei casalesi noto come "Sandokan", da ieri notte (8 giugno) è rinchiuso nel carcere sassarese di Bancali insieme ad altri cinque detenuti in regime di 41bis».

Lo ha detto il deputato Mauro Pili (Gruppo misto-Unidos) in una conferenza stampa a Sassari. I sei, tra camorristi e affiliati a Cosa Nostra, ha reso noto Pili, sono arrivati con due voli militari dall’Aquila e da Cuneo con cinquanta uomini della polizia per il trasferimento. Tutti i detenuti hanno alle spalle anni di carcere duro.

«Si tratta del più grave atto commesso dal governo contro la Regione - ha detto Pili - per trasformare la Sardegna nella cayenna da Italia, nonostante le mozioni sugli interventi statali nell’isola approvate in Parlamento la scorsa settimana prevedessero un confronto con le istituzioni locali sul trasferimento dei mafiosi».

L’arrivo dei detenuti in 41bis nel carcere di Bancali era stata paventata da Pili già?nelle scorse settimane: «Da allora - ha detto il deputato - non sono state risolte carenze strutturali del penitenziario, come la assenza di una area sanitaria dedicata ai mafiosi, separata da quella per i detenuti comuni con cui non possono entrare in contatto. Ciò significa - ha spiegato Pili - che se uno dei 41bis avrà bisogno di cure mediche verrà bloccato l’intera macchina sanitaria del carcere».

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