La Nuova Sardegna

Sassari

A Ittiri la giornata di innesto dell’ulivo

di Vincenzo Masia
A Ittiri la giornata di innesto dell’ulivo

Molti partecipanti da tutta l’isola all’iniziativa di Laore Nascerà un’associazione a tutela della produzione di olio

20 giugno 2015
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ITTIRI. Si è tenuta, nei giorni scorsi, a cura dell'Agenzia Laore Sut Coros di Ittiri, una giornata dedicata all'innesto dell'olivo. Tantissimi i partecipanti che, di primo mattino, si sono ritrovati per praticare su piante, con fusti di diverso diametro, il classico innesto a “corona”.

A guidare la squadra di esperti in innesti, Antonio Montinaro che, prima di dare la parola ai segaci, alle forbici, alla rafia e ai mastici, ha illustrato, a beneficio di quanti per la prima volta assistevano alle varie operazioni di innesto, i motivi per cui si pratica, da secoli un'operazione che trasforma l'olivastro in olivo.

Montinaro ha parlato delle varie qualità che vengono coltivate in Sardegna, distinte per territorio, spiegando le differenze e, sia nella qualità che nella quantità prodotte da ciascuna “cultivar”. I provetti innestatori di Ittiri, Alghero, Paulilatino, Bolotana, Gonnosfanadiga, Neoneli, Ossi, Paulilatino, Porto Torres, Romana, Sassari, Usini e Villacidro, hanno dato prova di abilità nel praticare un tipo di innesto che, per quanto abbastanza comune, effettuato su alberi di grosse dimensioni, richiede una non comune professionalità. Cosima Deiana, campionessa regionale 2015 del concorso di potatura dell'olivo, a vaso policonico, “S'Ischimadorza”, tenuto a Ittiri il 28 marzo, ha dimostrato grande maestria anche nell'arte dell'innesto. Dopo qualche ora di paziente attività oltre cento olivastri sono stati innestati utilizzando “marze” di olive tipo Bosana (la qualità maggiormente presente nel territorio di Ittiri e del sassarese), nera di Gonnos, Semidana e Terza Grande.

Illustrate da Antonio Montinaro e da Nino Fois le varie fasi attraverso le quali si arriva alla produzione dell'olio extravergine di oliva, la prima delle quali, appunto, è l'innesto.

L'occasione, vista la grande partecipazione i, è servita per iniziare un discorso di tipo associativo che veda al centro l'olivo inteso come risorsa strategica della Sardegna, da sfruttare in modo compatibile con l'ambiente, per creare ricchezza e attrazione turistica.

Al riguardo è stato da incarico a Montinaro di predisporre una bozza di statuto che individui gli scopi dell'associazione che si chiamerà “SardOlivo” e che punti a: diffondere la cultura dell'olivo e dell'olio di qualità; valorizzare e tutelare la diversità biologica delle diverse cultivar; ma anche stimolare iniziative ch siano volte al recupero, alla salvaguardia e al ripristino delle produzioni di qualità.

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