La Nuova Sardegna

Sassari

Frontale a Marritza, muore un 42enne

di Salvatore Santoni
Frontale a Marritza, muore un 42enne

La vittima è Emanuele Panei, dipendente di Ageco. Una mancata precedenza all’origine dello scontro in cui ha perso la vita

11 luglio 2015
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SORSO. Tragico incidente stradale all’incrocio di Marritza. Lo scontro mortale è avvenuto intorno alle 18,30 di ieri nella strada del mare, all’altezza del bivio per Castelsardo dove la litoranea di Platamona si immette nella statale 200. Nello scontro frontale tra due auto, una Fiat Panda Van che proveniva da Castelsardo e un’Audi TT bianca con a bordo due turisti che si immetteva nella strada statale, ha perso la vita il conducente dell’utilitaria.

La vittima si chiama Emanuele Panei, 42 anni, sassarese e dipendente della ditta Ageco Srl con sede a Sassari. Sul posto sono accorsi i carabinieri di Sorso e Porto Torres, e gli uomini del 118, con una medicalizzata da Sassari e un’altra di appoggio di Sardegna Emergenza da Sennori. Sull’asfalto della 200 rimangono i segni del disperato tentativo dell’operaio di rimanere attaccato alla vita. E poi quelli dell’impatto tremendo che non gli ha lasciato scampo.

Il primo a prestare soccorso è stato un giovane medico che percorreva il tratto di strada in auto. Ma ogni tentativo di rianimare Emanuele Panei è stato vano: l’operaio sassarese si è spento di lì a poco. L’avantreno della Panda si è disintegrato. Nell’impatto è saltato tutto: parabrezza, cruscotto, sedili. Gli attrezzi da lavoro e un certa quantità di legname che si trovavano nel bagagliaio hanno probabilmente schiacciato l’uomo contro il volante.

La dinamica dello scontro è ancora all’esame dei carabinieri. Secondo le primissime ricostruzioni, all’origine dell’incidente potrebbe esserci una mancata precedenza da parte del guidatore dell’Audi. Il 42enne stava tornando a casa dopo una giornata di lavoro. Ad aspettarlo la moglie e il figlioletto di 4 anni.

Emanuele Panei lavorava per conto della Ageco Srl, che ha sede in via Principessa Iolanda, a Sassari, e che si occupa di ambiente, geotecnica, consolidamenti, pozzi d’acqua e monitoraggi. Fra i primi ad arrivare sul posto sono stati proprio i responsabile della ditta.

Il 42enne lavorava anche con il fratello Lorenzo: facevano scavi, anche per conto di grosse aziende come l’Enel e avevano un deposito di legname lungo la Buddi Buddi. Si dava da fare Emanuele, anche per il prossimo: è stato un “discontinuo” dei vigili del fuoco di Sassari. E proprio alcuni dei suoi ex colleghi hanno estratto con delicatezza dalle lamiere dell’auto il suo corpo senza vita. Il fratello Lorenzo è stato fra i primi ad accorrere: «Emanuele, Emanuele.. non è possibile»: sono le uniche parole che è riuscito a pronunciare prima di lasciarsi andare alla disperazione.

L’incrocio di Marritza per chi arriva dalla strada litoranea di Platamona è un imbuto ricoperto di vegetazione e nascosto dietro una semicurva. Le criticità di quella strada disseminata di croci sono note a tutti. Le folte chiome che si sviluppano dalle palme che occupano le aiuole sono il terrore degli automobilisti che ogni giorno percorrono quella strada e in uscita dallo stop si ritrovano la visuale ridotta: è una roulette russa ma nessuno interviene. «Si parlava di una rotatoria ma poi non se ne saputo più niente», commentano sommessi alcuni automobilisti. Conclusi i rilievi del caso, il feretro dell’operaio sassarese è stato trasportato all’istituto di Medicina legale di Rizzeddu su indicazione del magistrato Cristina Carunchio.

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