La Nuova Sardegna

Sassari

Tula punta sullo sviluppo dell’agricoltura

Tula punta sullo sviluppo dell’agricoltura

La giunta ha approvato il piano per la crescita economica: primo obiettivo estendere le zone irrigue

26 luglio 2015
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TULA. Nel corso della sua ultima riunione la giunta ha provveduto ad approvare il nuovo piano di sviluppo economico del Comune. E' stato fra l'altro rilevato che nell’ agro di Tula ci sono varie zone suscettibili di adeguata irrigazione.

L'area considerata si estende per circa mille ettari e si sviluppa a sud del centro abitato comprendendo le località di Sa Mela Raga, Badd'e Simone, Sos Buppitos, Sa pischina, Su campu, Sos trainos mannos, Pibinida, Sa Covecada.

Verso est, lungo la direttrice per l'invaso del lago Coghinas, sono interessate le aree de Sos Lizzos e un po' più a nord i siti di Sas lacanas, Cannalza, Cherchiles e Sos Fustialvos.

E' stato ritenuto opportuno pertanto instaurare un positivo dialogo con i responsabili del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna al fine di ottenere l'inserimento di questo comprensorio nei programmi di estensione della rete irrigua con l'intento di favorire al meglio i processi, in parte già in atto, di crescita imprenditoriale e professionale di quanti operano nel settore.

«Il nostro centro vive prevalentemente sui redditi dell'attività rurale, pur se molto attivi sono anche i settori del terziario e del primario. Fatto è che la base principale dell'economia proviene dall'agricoltura e dall'allevamento» è detto in una nota sindacale.

Viene rilevato che nel 2015, col cessare delle gestioni commissariali dei Consorzi, si sono create le condizioni idonee per avviare le trattative proponendo la necessità di creare nuove infrastrutture a servizio delle aree non ancora servite dall'irrigazione, indispensabile per s viluppare l’agricoltura.

«Le zone indicate, se dotate di adeguati impianti - viene ribadito - vedrebbero aumentare la redditività dei terreni e delle relative aziende con la possibilità pure di impiantarvi coltivazioni di pregio e con tecniche avanzate quali quelle per la vite o moderni oliveti che se pure in parte già esistono, per la carenza dell'acqua devono sostenere un negativo differenziale rispetto a quelli che insistono su territori già irrigati.

Lo studio effettuato dai tecnici comunali ha evidenziato che le dimensioni delle imprese agricole operanti nell’area esaminata sono notevoli: il 42 per cento di esse interessa fino 10 ettari; il 30 per cento copre una superficie fra i 10 ed i 20 ettari; il 22 per cento ha un'estensione che va dai 20 ai 50 ettari, mentre il 6 per cento supera addirittura i 50 ettari.

Gerolamo Squintu

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