La Nuova Sardegna

Sassari

Rifiuti “porta a porta”, raccolta a gonfie vele

Rifiuti “porta a porta”, raccolta a gonfie vele

Ottimi i numeri delle borgate che si attestano tra il 65 e il 70 % di differenziata Carbini: «Fondamentale traino per evitare penalità milionarie per tutti»

12 agosto 2015
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SASSARI. «Il cambiamento porta sempre con sé un po' di insicurezza ed è comprensibile che anche la modifica della modalità di raccolta differenziata, da cassonetto a "porta a porta", possa portare delle perplessità. Ma questo cambiamento è inevitabile se si vuole migliorare». Parole del sindaco Nicola Sanna che assieme all'assessore all'Ambiente Gianni Carbini interviene per dare ai cittadini alcuni chiarimenti sul nuovo sistema di raccolta rifiuti.

Un sistema di conferimento, che a Sassari è iniziato di recente, partendo dai quartieri periferici (da due anni e con ottimi risultati viene fatto a Li Punti). I primi dati sono incoraggianti: «Da quando è presente il nuovo sistema - afferma Gianni Carbini - a Li Punti la percentuale di raccolta differenziata è stabile intorno al 70 per cento, a Ottava e San Giovanni intorno al 65. Zone che fanno da traino, consentendo alla città di arrivare all'attuale 45 per cento. Dove è presente il sistema di conferimento con i cassonetti, infatti, le percentuali non superano il 37 per cento».

Confortanti anche i primi risultati che arrivano da Campanedda, Tottubella, Villassunta, La Corte-Canaglia con una percentuale di differenziata del 65 per cento. «Anche a Sant'Orsola storica e Sant'Orsola sud, dove 39 condomini su 46 si dotati di carrellati, dopo poche settimane si è già raggiunta un percentuale del 65 per cento», aggiunge Gianni Carbini.

È prevista un'ulteriore estensione in altre zone, tra queste, dal 28 settembre, Palmadula, Argentiera, Biancareddu. Dal prossimo autunno si prevede Badde Longa-Russeglia e prato comunale.

A Sassari, secondo i dati 2014 forniti dal Settore Ambiente, una famiglia di tre persone che abita in un immobile di 100 mq spendeva in media per la Tari 260 euro. Una situazione che pone la città in una buona posizione, assieme a Nuoro che ha le stesse tariffe, ma assai differente rispetto a Cagliari dove, per lo stesso anno e con le stesse caratteristiche, si pagavano 533 euro e a Oristano 317. Inoltre sempre per il 2014 la media sarda era di circa 370 euro, quella nazionale di 290 euro.

Ma per mantenere basse le cifre è necessario fare bene la differenziata. «Il “porta a porta” – aggiunge Carbini – è strategico, è necessario raggiungere, prima possibile, il 65 per cento di raccolta differenziata in città, come prescrive la legge, per non incorrere in sanzioni salate. Sassari, quest'anno, corre il rischio di incorrere in una ulteriore penalità che potrebbe addirittura essere di 1,2 milioni».

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