La Nuova Sardegna

Sassari

Coltivazione di cannabis: 350 piante irrigate a goccia

di Barbara Mastino

Il più grande impianto scoperto nel territorio: denunciato un giovane di 27 anni Il campo però sembrava abbandonato, in corso indagini da parte dei carabinieri

15 agosto 2015
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OZIERI. Sedici filari per un totale di 350 piante e un sistema di irrigazione a goccia alimentato da una pompa sommersa: queste le caratteristiche della piantagione di canapa indiana scoperta nel pomeriggio di giovedì dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Ozieri nelle campagne del centro logudorese, in località Sas Piras. Un rinvenimento importante, il primo di così ingente entità scoperto a Ozieri, frutto di una brillante operazione condotta dalla compagnia nel corso di un servizio finalizzato al contrasto del fenomeno del traffico degli stupefacenti.

In seguito al rinvenimento è scattata anche una denuncia nei confronti del 27enne B.M., agricoltore di Orotelli, già conosciuto alle forze dell’ordine, che di recente aveva preso in affitto il terreno e ne era quindi il responsabile.

Il giovane è stato denunciato in stato di libertà e sono in corso ulteriori indagini per accertare eventuali responsabilità.

Resta comunque l’entità del rinvenimento: 350 piante di cannabis indica di altezza variabile tra i 10 e i 150 centimetri, nonché un vero e proprio impianto di irrigazione artigianale, generato da un gruppo elettrogeno per l’alimentazione di una pompa sommersa in un piccolo bacino d’acqua, e 16 filari di tubi in polietilene per una lunghezza complessiva di 480 metri dotati di gocciolatoi e 2 irrigatori a pioggia. Una coltivazione ben organizzata e attrezzata che però è apparsa subito essere un po’ trascurata. La maggior parte delle piante, che non erano di per sé grandissime, erano già secche (circa un centinaio quelle ancora verdi e in salute) e la pozza d’acqua che alimentava l’irrigazione tramite la pompa sommersa era quasi del tutto prosciugata.

Una piantagione quasi abbandonata, quindi? Questo l’unico piccolo mistero in una vicenda che somiglia a tante altre che in questi giorni stanno venendo a galla in Sardegna, e non solo, nei luoghi dove esistono terreni adatti per la coltivazione di una pianta che, acqua a parte, ha bisogno di poche cure e che per questo viene sempre più spesso messa a dimora in piantagioni illegali ai fini del consumo o, come nel caso di grandi entità, dello spaccio.

«L’operazione - spiega infatti il comandante della compagnia carabinieri Ozieri capitano Francesco Giangreco - rientra nell’ambito dei controlli che la Legione Carabinieri Sardegna effettua normalmente per il contrasto al traffico degli stupefacenti, controlli diventanti più intensi in questo periodo estivo». Periodo nel quale la pianta è nel pieno del suo rigoglio.

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