La Nuova Sardegna

Sassari

Carenza di “braccialetti”, primi scarcerati

di Nadia Cossu
Carenza di “braccialetti”, primi scarcerati

Due detenuti hanno potuto lasciare ieri Bancali, gli avvocati avevano presentato istanza al giudice

05 settembre 2015
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SASSARI. Alcuni avvocati sassaresi avevano sollevato il problema e a distanza di qualche giorno ecco arrivare i primi provvedimenti di scarcerazione. Il caso riguarda alcuni detenuti ai quali erano stati concessi i domiciliari – dopo un periodo di permanenza in carcere – ma che da mesi sono costretti a restare in cella per via della carenza di braccialetti elettronici.

Ieri mattina le prime scarcerazioni disposte dal giudice delle indagini preliminari. Una per Giovanni Furesi, 68 anni, al quale era stata applicata, con ordinanza del 13 luglio scorso, la misura degli arresti domiciliari subordinata alla disponibilità del braccialetto elettronico. «Ma di fatto – aveva sostenuto il suo avvocato Danilo Mattana nell’istanza presentata al gip – nei suoi confronti è applicata la misura cautelare più grave, cioè la custodia in carcere». Immediato il riferimento alla recente sentenza della Cassazione (n.35571 del 25 agosto) «che in contrasto con precedenti provvedimenti – spiega Mattana – ha disposto l’immediata scarcerazione di un detenuto che, pur avendo ottenuto dal tribunale del Riesame gli arresti domiciliari con il controllo del dispositivo elettronico, era rimasto in carcere, perché non c’era la disponibilità del braccialetto (duemila i contratti di fornitura commissionati alla Telecom dal Ministero ndc). Nella decisione si è ritenuto che se il giudice decide di adottare il mezzo elettronico e questo strumento manchi, il detenuto deve essere ugualmente scarcerato, in quanto il magistrato, con la sua decisione, ha applicato una misura diversa dal carcere che non può essere subordinata alle esigenze di spesa dalla Pubblica Amministrazione». E ieri il giudice ha accolto la richiesta del legale.

Stessa cosa è accaduta per un altro detenuto, Ananio Mesina. Lo scorso 28 luglio il gip Elisa Marras, così come chiesto dagli avvocati Antonio Secci e Sara Luiu, aveva sostituito nei confronti del giovane orgolese la misura cautelare della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari. E anche in questo caso, però, mancando il braccialetto il detenuto era rimasto in cella. Ieri mattina il gip Spanu ha autorizzato nei suoi confronti l’esecuzione dell’ordinanza applicativa degli arresti domiciliari. «Scarcerazione immediata – scrive il gip – prima del reperimento del braccialetto elettronico che sarà applicato non appena disponibile».

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