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In fattoria per scoprire l’universo dei nonni

In fattoria per scoprire l’universo dei nonni

NULVI. Si è concluso con ottimi risultati il progetto didattico denominato “Interventi a sostegno dell’attività didattica, culturale e ricreativa a favore della popolazione rurale: territorio e...

19 settembre 2015
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NULVI. Si è concluso con ottimi risultati il progetto didattico denominato “Interventi a sostegno dell’attività didattica, culturale e ricreativa a favore della popolazione rurale: territorio e tradizioni popolari ricadenti nell’ambito di competenza del Gal Anglona - Romangia” sviluppato lo scorso anno scolastico grazie ad un accordo di programma fra il Gal Anglona-Romangia, il Comune di Nulvi (comune capofila) e l’Istituto Comprensivo Osilo-Nulvi.

Il progetto, curato in particolare dal funzionario del Comune di Nulvi Giomaria Manconi e dall’insegnante Nina Bagedda, si è svolto principalmente all’interno del fattoria didattica dell’azienda agrituristica “Monte Entosu”, sulle colline fra Nulvi e Tergu e ha coinvolto diversi studenti delle scuole locali compresi nell’età scolare della scuola primaria e secondaria di primo grado. Fra i principali obiettivi del progetto quello di valorizzare il territorio ricadente nell’ambito del Gal Anglona-Romangia attraverso il recupero di quelle tradizioni che rischiano di andare perdute per il sovrapporsi di nuovi modelli culturali e di vita determinati da una società in frenetica trasformazione. Ma è stato un momento importante anche per l’instaurarsi di un fattivo rapporto fra scuola e territorio. L’esperienza didattica ha consentito di rilevare e confrontare dati, quindi di “fare storia”, e riconoscere l’identità isolana con particolare riferimento all’Anglona e alla Romangia. In considerazione della funzione cardine occupata un tempo dall’agricoltura e dall’allevamento nell’economia del territorio in progetto e dei paesi limitrofi, l’indagine è stata rivolta al recupero del patrimonio culturale trasmesso dai nostri avi, scoprendo le abitudini alimentari dei nostri predecessori e le usanze legate anche a specifici momenti di vita sociale. Il lavoro ha puntato a riscoprire le attività lavorative di un tempo, in particolare il lavoro del contadino e del pastore, la lavorazione del formaggio, la preparazione del pane, di pietanze e dolci tipici di alcune ricorrenze e feste religiose e come i prodotti dell’azienda vengano trasformati nei piatti della cucina tradizionale. Si è cercato di creare insomma, da parte degli enti locali e con il fattivo contributo dell’istituzione scolastica, un circuito di difesa e di tutela della biodiversità agraria e alimentare. Il tutto allo scopo di riproporre la centralità della qualità dell’agricoltura e dell’alimentazione, promuovendone una conoscenza adeguata e creando circuiti virtuosi attraverso azioni coordinate con la popolazione scolastica.

Mauro Tedde

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