La Nuova Sardegna

Sassari

Natale in bici sulle vie dell’Università

di Antonio Meloni
Natale in bici sulle vie dell’Università

Il sindaco descrive gli otto chilometri di piste ciclabili che a dicembre collegheranno le zone strategiche per l’Ateneo

19 settembre 2015
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SASSARI. Al di là della novità importante ciò che colpisce sono i tempi da record, tenuto conto che entro Natale il centro sarà attraversato dalla prima pista ciclabile della storia di Sassari. Scadenza dettata in parte dall’Europa, ma anche dalla necessità di consegnare una struttura che la città attende da tempo. Il sindaco Nicola Sanna lo ha rimarcato più volte, giovedì sera, nell’ex Infermeria di San Pietro, aprendo l’affollato incontro promosso per presentare il progetto pensato soprattutto per le esigenze di mobilità degli studenti universitari.

Che i tempi siano maturi lo dice una serie di indicatori, non solo l’incremento delle vendite di biciclette e l’apertura di negozi specializzati (più che raddoppiati nel giro di pochi anni), ma anche il varo della Ztl e più in generale la voglia di riappropriarsi di spazi per troppo tempo occupati dalle macchine. Tutto questo, guarda caso, si discute durante la settimana europea della mobilità sostenibile, evento annuale promosso con l’intento di studiare nuove forme di trasporto in sintonia con l’ambiente e il risparmio energetico. Perché non va dimenticato che le “Vie dell’Università”, il nome dato alla pista ciclabile, nasce con l’obiettivo di migliorare gli spostamenti delle centinaia di studenti universitari che da novembre a maggio, ogni giorno, si muovono da un punto all’altro della città.

Un anello di otto chilometri tracciato seguendo un percorso che da via Duca degli Abruzzi a Monserrato, passando per corso Margherita di Savoia e viale Italia, tocca dipartimenti e istituti che disegnano la mappa della cittadella universitaria. Nel ragionamento, però, sono compresi anche i cittadini che desiderano usare mezzi alternativi e al riguardo il progetto prevede punti di interscambio, vicini ai parcheggi interrati, che consentiranno di arrivare in macchina, noleggiare una bici e proseguire a pedali. La gara per la gestione di questi bike sharing sarà bandita a dicembre in modo da arrivare a regime quanto prima, forse già dalla prossima primavera. Intanto i tre lotti del tracciato, come ha rimarcato l’assessore Luca Taras (Mobilità), «Sono già operativi e si prevede di rispettare i tempi senza intoppi».

La pista ciclabile, naturalmente, sarà realizzata nel rispetto della normativa di settore, ma anche tenendo conto delle caratteristiche di una città in cui la presenza delle macchine nelle vie del centro è notevole. In alcuni casi la pista avrà una sede riservata che affiancherà i marciapiede, in altri sarà tracciata nella stessa sede stradale attraverso l’impiego di materiali come conglomerati bituminosi colorati o calcestruzzo architettonico e comunque compatibili con l’ambiente e l’urbanistica esistente. Poi dovrà essere dotata della segnaletica orizzontale e verticale comprese le lanterne dei semafori che avranno l’oblò luminoso con l’icona della bicicletta. Sassari sempre più europea, dunque, anche se la vera svolta arriverà solo con il cambio di mentalità. L’opinione comune, infatti, è che l’abitudine all’utilizzo della macchina, magari per fare le compere sotto casa, sia ancora troppo radicata, così come si dovrebbe sensibilizzare il cittadino al rispetto dei ciclisti. Sarà forse per questo che al di là dei tanti consensi, uno per tutti quello di Leonardo Marras, presidente dell’Atp, intervenuto all’incontro, non mancano i detrattori che avrebbero preferito una discussione più ampia. E’ il punto di vista di Alessandro Deledda, architetto, che ha fatto notare come su viale Italia avrebbe inserito qualche piazzola di sosta in concomitanza con le fermate dell’autobus e di fronte all’ospedale. La sensazione è che da qui a dicembre non mancheranno osservazioni e proposte. Il dibattito è aperto.

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