L’Asce: «Diamo ai nomadi alloggi nuovi e adeguati»
L’associazione che tutela i rom sollecita il Comune a trovare soluzioni Il campo sosta degradato e sovraffollato, molte famiglie stanno andando via
PORTO TORRES. L’associazione Asce – che affianca e supporta le famiglie Rom residenti al campo di Ponti Pizzinnu – denuncia ancora una volta la situazione molto degradata del campo sosta nomadi per mancanza di manutenzione e del sovraffollamento. Nelle scorse settimane si era svolto un incontro della stessa associazione con sindaco e giunta comunale per discutere di queste problematiche urgenti, con la promessa di rincontrarsi venerdì scorso per dialogare con i rom vicino alle loro abitazioni.
«Le famiglie attendevano la visita al campo degli amministratori – ricorda la responsabile dell’associazione Asce Irene Baule –, perché erano ansiose di capire se e come verranno attuati quei progetti che permetteranno loro di lasciare la baraccopoli e di vivere finalmente in condizioni umane: con grande delusione apprendevano però che il sindaco non sarebbe intervenuto, perché impegnato altrove, e al suo posto si sono presentati il vicesindaco e assessore alle Politiche sociali Sebastiano Sassu, accompagnato dal comandante della Polizia locale e dalle assistenti sociali, che hanno pensato a fare un sopralluogo invece di stabilire un confronto con i residenti».
Sassu ha richiamato l’importanza di attuare il regolamento concordato con le famiglie anni fa alla consegna del campo, ma quanto scritto allora, a parere dell’associazione, risulta ormai superato dall’emergenza sociale e ambientale che impone la sistemazione urgente delle famiglie in alloggi adeguati e inseriti nel contesto urbano. «Abbiamo suggerito sin dal primo incontro diverse ipotesi di reperimento alloggi e assegnazione degli stessi alle famiglie – aggiunge Baule -, anche mediante progetti di restauro che potremmo avviare con la facoltà di Architettura di Alghero che supporta Asce e condivide finalità e metodi di inclusione: mancando risposte concrete dall’amministrazione, diverse famiglie, caratterizzate dalla presenza di molti bambini e diversi disabili, hanno deciso autonomamente di lasciare il campo e di trovare case abbandonate in cui trasferirsi anche fuori dad Porto Torres». Oggi diverse famiglie si trovano anche a dover rientrare con urgenza al campo sosta di Ponti Pizzinnu – essendo oggetto di ordinanze di sgombero dai posti occupati abusivamente –, ma a quanto pare i vertici dell’amministrazione «non hanno trovato il modo di rispondere alle esigenze manifestate dall’associazione nonostante abbiamo dato loro due esempi di procedure possibili per acquisizione a costo zero e progettazione per ottenere fondi per la ristrutturazione di immobili con procedura di federalismo regionale».