La Nuova Sardegna

Sassari

Misura cautelare dopo il tentato omicidio

Misura cautelare dopo il tentato omicidio

SASSARI. «È pericoloso, mettetelo nelle condizioni di non uccidere ancora»: era questa la richiesta di una novantina di persone, tra residenti e studenti universitari, preoccupati che Giuseppe...

23 settembre 2015
1 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. «È pericoloso, mettetelo nelle condizioni di non uccidere ancora»: era questa la richiesta di una novantina di persone, tra residenti e studenti universitari, preoccupati che Giuseppe Canoligo potesse reiterare gravi reati. E ieri, nei confronti di Giuseppe Canoligo - già denunciato dalla polizia dopo il grave fatto di Alghero - è stato disposto un trattamento sanitario obbligatorio con ricovero coatto. Un provvedimento cautelare che, probabilmente, rappresenta un primo passo, una mossa di prevenzione in attesa di eventuali pronunciamenti da parte dell’autorità giudiziaria che potrebbe anche decidere per misure cautelari che consentano di fronteggiare l’emergenza rappresentata dalla pericolosità dell’uomo. L’uomo si porta dietro una storia terribile che riporta a 19 anni fa, quando aveva commesso un omicidio e poi era stato dichiarato non punibile per vizio totale di mente. Era il 1996, Canoligo assassinò un conoscente che gli aveva negato una birra in un circolo a Sassari. Dopo cinque anni nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino, era tornato in libertà. Da due Canoligo vive ad Alghero, ospite di una conoscente, e nella città catalana ha rischiato di uccidere Saverio Sposito nel suo bar di Santa Croce: il barista è salvo perché la lama si è spezzata.

Dopo l’episodio, una novantina di persone tra residenti e studenti hanno avviato una raccolta di firme per sottolineare quella «convivenza pericolosa». Ieri il trattamento sanitario obbligatorio.

La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative