Protezione civile, il nuovo piano si avvia verso la fase conclusiva
Illustrato ieri in commissione, ma la convocazione è stata pubblicata solo sul sito dei Cinque Stelle Il 5 ottobre la presentazione finale: criticità per Rio Mannu, zona Poliambulatorio e a Serra Li Pozzi
PORTO TORRES. Il comandante della polizia locale Katia Onida ha illustrato ieri mattina in commissione consiliare le prime due fasi del Piano di protezione civile - quella del rischio d’incendi di interfaccia e quella relativa al rischio idrogeologico -, ma della convocazione dell’importante riunione in sala capigruppo erano a conoscenza solo i consiglieri di maggioranza e opposizione. Il presidente della commissione Protezione civile, Gavino Bigella, ha infatti postato questo incontro comunale solo sul sito pentastellato, dimenticandosi di farlo apparire anche nel sito istituzionale o almeno comunicarlo all’ufficio stampa del Comune. Un fatto “inusuale” per il M5S dimenticarsi di invitare i giornalisti alle commissioni aperte a tutti i cittadini, ancora di più per coloro che nelle dichiarazioni programmatiche hanno affermato a più riprese di essere i paladini della trasparenza su qualunque atto amministrativo sia discusso o approvato dai consiglieri comunali. L’amministrazione non si è ancora dotata ufficialmente di un Piano di protezione civile da trasmettere in Regione, ma il prossimo 5 ottobre è prevista la presentazione della terza e ultima fase da parte dell'architetto Piero Capello della EM Solutions, azienda sarda di servizi per la Protezione civile. «Per quanto riguarda quest’ultima fase – ha detto il comandante Onida –, che riguarda sia i rischi imprevedibili sia quelli industriali, si sta valutando se discuterla prima in commissione oppure presentarla direttamente all’attenzione del consiglio comunale per l’approvazione: ho presentato i decreti già firmati dal sindaco precedente, quelli dove è stato istituito il Coc (Centro operativo comunale), e illustrato funzioni e ruoli di ciascun componente del Comitato». La giunta Scarpa aveva stanziato 24mila euro per poter allestire la sala operativa del Coc e dotarla di quella strumentazione necessaria per garantire il suo esercizio, e al fine di rendere il Piano uno strumento di facile consultazione e attuazione sono state già effettuate delle prove simulate con la partecipazione dei volontari e delle associazioni di volontariato che della protezione civile sono la colonna portante. La fase che contempla il rischio idrogeologico - redatto sulla base delle criticità attualmente a conoscenza dei tecnici e sulla base di modelli matematici - dice esattamente cosa potrebbe accadere, nel caso di eventi atmosferici importanti, in quelle aree a rischio inserite dal Piano di assetto idrogeologico emesso dalla Regione. Sono inserite le foci del Rio Mannu e Fiume Santo e tutta la fascia costiera che parte dallo Scoglio Lungo fino alla torre di Abbacurrente. Altri casi di forte criticità riguardano via Funtana Cherchi, strada per il Poliambulatorio, e via dei Corbezzoli, nel quartiere di Serra Li Pozzi, ancora chiusa al traffico veicolare.
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