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sentenza

Per il Tar la laurea vale meno di un diploma: agrotecnico perde il posto in Provincia

Lavoro nelle campagne
Lavoro nelle campagne

Il candidato aveva vinto un concorso nel 2010: è iscritto al suo albo professionale ma non a quello dei periti agrari. I giudici danno ragione al quarto in graduatoria

27 settembre 2015
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SASSARI. Il vincitore del concorso è un agrotecnico laureato, ma non è iscritto all’albo professionale dei periti agrari diplomati. Nonostante il suo titolo di studio sia superiore, un dipendente della Provincia di Sassari dovrà cedere il posto a un diplomato iscritto all’albo dei periti agrari. Lo ha deciso il Tar a cinque anni da un concorso bandito dalla Provincia. Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso di uno dei candidati che nel 2010 si erano collocati in buona posizione nella graduatoria, ma non abbastanza per aggiudicarsi il sospirato posto di lavoro in una procedura selettiva pubblica per esami per il conferimento di un “istruttore tecnico perito agrario”. Il titolo di studio richiesto era quello di perito agrario con la precisazione, considerata determinante dai giudici, che il candidato fosse abilitato all’esercizio della professione con iscrizione all’Albo. Con riferimento al titolo di studio, in effetti il bando precisava che l’eventuale possesso del titolo di studio superiore «non assorbe il titolo inferiore espressamente richiesto».

Le prove erano state fatte a tempo di record e prima della fine dell’anno era stata pubblicata la graduatoria dove l’autore del ricorso risultava al quarto posto. Idoneo, ma non vincitore. Il perito agrario a quel punto aveva chiesto alla Provincia di verificare i requisiti del vincitore di concorso, ricevendo una risposta piuttosto perentoria circa la regolarità della procedura concorsuale. A questo punto era partito il ricorso al Tar con un unico motivo: il vincitore non era iscritto al Collegio dei periti agrari e dei periti agrari laureati della Provincia di Sassari.

Il vincitore, chiamato in giudizio con la Provincia, ha replicato di essere iscritto all’albo professionale degli agrotecnici ma i giudici non hanno considerato questo un requisito valido. Secondo la seconda sezione del Tar Sardegna, presieduta da Francesco Scano, l’iscrizione all’albo «costituiva requisito complessivo unico, il cui mancato possesso impediva la stessa partecipazione alla procedura concorsuale».

Da qui la decisione di annullare la determinazione del dirigente della Provincia nella parte in cui aveva inserito nella graduatoria di merito il candidato. Oltre a far rientrare in graduatoria il perito agrario vincitore del ricorso, difeso dagli avvocati Anna Soro e Paolo Sanna, la Provincia è stata anche condannata a pagare le spese giudiziali.

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