La Nuova Sardegna

Sassari

Riceve l’offerta di lavoro all’estero, non vuole perdere l’invalidità civile

Può un invalido civile al 75%, intraprendere attività lavorativa all'estero (Principato di Monaco o Vaticano) con l’offerta di un reddito annuo di circa 20.000 euro, senza perdere il diritto all'inva...

30 settembre 2015
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Può un invalido civile al 75%, intraprendere attività lavorativa all'estero (Principato di Monaco o Vaticano) con l’offerta di un reddito annuo di circa 20.000 euro, senza perdere il diritto all'invalidità goduta in Italia?

L'emolumento economico percepito da un invalido civile è una prestazione che lo Stato riconosce per far fronte alle difficoltà della vita quotidiana e compensare la carenza di un reddito da lavoro. I requisiti della prestazione assistenziale sono il riconoscimento dello stato di invalidità con una percentuale minima del 74% e la tendenziale assenza di attività lavorativa nonché un limite di reddito al fine della liquidazione dell'assegno e la, non trascurabile, residenza in Italia. In particolare, al fine di agevolare l'inserimento lavorativo dell'invalido, la legge prevede che sia consentito intraprendere un'attività lavorativa purché il reddito annuo non superi 7.500 euro, per il lavoro subordinato, o 4.500 euro per quello autonomo. Il reddito da lavoro prodotto all'estero deve essere dichiarato in Italia dai residenti al fine di evitare la doppia tassazione sicché verrebbero a mancare i requisiti per percepire l'assegno di invalidità. Considerato che la misura del reddito annuo è pari a 20.000 euro non risulta compatibile con i limiti anzidetti che rappresentano il tetto massimo per poter beneficiare dell'emolumento economico. Pertanto l'attività lavorativa, così come indicata nel quesito proposto, preclude il diritto all'assegno di invalidità e ne comporta la sua cessazione. (Avv. Giuseppe Bassu)

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