La Nuova Sardegna

Sassari

CONVEGNO NAZIONALE

Klinefelter, speranze dalle nuove tecniche

Klinefelter, speranze dalle nuove tecniche

SASSARI. Medici e professori, specialisti nazionali e locali riuniti allo stesso tavolo per discutere delle problematiche della sindrome di Klinefelter. L’occasione è stata offerta dall’Askis, una...

02 ottobre 2015
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SASSARI. Medici e professori, specialisti nazionali e locali riuniti allo stesso tavolo per discutere delle problematiche della sindrome di Klinefelter. L’occasione è stata offerta dall’Askis, una onlus sassarese, con il Comune e l'Ordine dei Medici.

Un evento importante che ogni anno riunisce i più grandi esperti nazionali insieme ai giovani Sk e alle loro famiglie, per un cammino di gestione condivisa non soltanto delle nuove acquisizioni in ambito medico ma anche per una maggiore conoscenza degli aspetti psicologici, comportamentali, relazionali e di tutela giuridica delle persone interessate.

La sindrome di Klinefelter è una condizione causata da una anomalia dei corredo cromosomico: infatti i ragazzi con Sk hanno di solito un cromosoma X in più e presentano pertanto 47 cromosomi.

Questo cromosoma sovrannumerario può causare alterazioni somatiche e qualche piccola disabilità psico-motoria.

Lo scopo principale è di creare una vera rete assistenziale che ponga la persona Sk al centro di tutti gli interventi, agevolandone i processi di capacità ed autonomia decisionale nell'ambito dei vari interventi sanitari di supporto, in modo da consentirgli un perfetta crescita personale ed un completo inserimento socio-culturale.

A lavori sono intervenuti, tra gli altri, il professor Luigi Tarani, eminente genetista dell'Università La Sapienza di Roma; il professor Piernicola Garofalo, endocrinologo, presidente della Socieà Italiana di Medicina dell'Adolescenza; il professor Giovanni Colpi di Milano, andrologo di fama internazionale, esperto nella sterilità maschile; il dottor Aldo Volpes di Palermo, esperto in procreazione assistita.

Hanno partecipato, inoltrem, diversi professionisti sassaresi: il dottor Mario Palermo ed il dottor Francesco Tolu endocrinologi, la dottoressa Chiara Perria, neuropsichiatra infantile e la dottoressa Caterina Brundu assistente sociale.

I temi affrontati hanno toccato i punti caldi della gestione della Sk, dalla diagnosi prenatale, alla comunicazione di malattia, alla corretta cura nella fase puberale, fino alla prevenzione della sequele in età adulta. E' stato dato spazio alle nuove prospettive in ambito riproduttivo; in passato infatti, per definizione, il paziente Sk era destinato alla sterilità: oggi invece con opportune tecniche ed interventi tempestivi è possibile anche per i ragazzi Sk superare i problemi.

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