La Nuova Sardegna

Sassari

gli studenti DELL’ANGLONA

Oltre ai disagi, la beffa di dover pagare di più

Oltre ai disagi, la beffa di dover pagare di più

SASSARI. Fra i centri più penalizzati dal punto di vista del trasporto pubblico locale ci sono senza dubbio quelli dell’Anglona. Non potendo percorrere nemmeno un tratto delle 131 i pendolari di...

03 ottobre 2015
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SASSARI. Fra i centri più penalizzati dal punto di vista del trasporto pubblico locale ci sono senza dubbio quelli dell’Anglona. Non potendo percorrere nemmeno un tratto delle 131 i pendolari di quel territorio sono quelli che devo affrontare quotidianamente i maggiori disagi. Prendendo come esempio i pendolari di Nulvi che da quando, dal 1 febbraio scorso, sono stati privati della “loro” vecchia ma comunque comoda littorina, devono utilizzare per forza il mezzo gommato. Uno studente di Nulvi parte dal paese alle 6,45 e ha due alternative: il mezzo dell’Arst e il privato o meglio la linea in concessione. Il primo, che percorre la vecchia e tortuosa statale 127, risale sino ad Osilo, lo attraversa per intero e poi ridiscende la collina del Tuffudesu sempre lungo la vecchia statale e non sul primo tratto della cosiddetta “Strada dell’Anglona”. Una volta a Sassari una prima fermata la fa in via Duca degli Abruzzi, poi si sposta in via Turati e poi ancora in via Padre Zirano, che è il capolinea. Il mezzo privato invece verso Sennori e dopo aver circonvallato il centro della Romangia arriva a Sassari attraverso via Pascoli e poi anche questo passa in via Padre Zirano e in via Turati. In base all’istituto frequentato gli studenti hanno diverse opzioni e dalle fermate devono utilizzare altri mezzi di trasporto. C’è chi riesce a prendere al volo (ma non sempre ci riesce) la “molla”, un pullman autoarticolato che proviene da qualche centro vicino a Sassari che arriva sino al polo scolastico del Latte Dolce, e c’è chi corre verso via De Nicola con la speranza di acchiappare sempre al volo Sirio che in qualche modo lo avvicina al suo istituto. Oppure c’è chi deve raggiungere la fermata del tram più congeniale al suo tragitto verso gli altri poli scolastici (via Grazia Deledda alta, Serra Secca, Luna e Sole ecc.). Oltre all’abbonamento mensile per il pullman Arst che varia dai 66 euro ai 100 euro in base alla certificazione Isee la famiglia dello studente nulvese deve mettere in conto anche l’abbonamento con i tram dell’Atp (110 euro annuali) o con la metropolitana di superficie. Finito l’orario scolastico altro percorso a tappe ma non sempre uguale a quello dell’andata. Il viaggio inverso, infatti, ha un’altra particolarità che diventa un vero incubo perché il mezzo si riempie più di quello dell’andata e molti devono viaggiare in piedi e questo, sui tornanti della Sassari-Nulvi non è proprio un divertimento. Lo studente di Nulvi insomma ritorna in paese alle 15,45 dopo un viaggio indimenticabile che l’indomani alle 6,45 deve ricominciare da capo. E per tutto questo deve pure pagare molto di più rispetto ad un suo coetaneo che invece ha la fortuna di vivere in un centro che dista dalla città meno di 20 Km. Alla faccia del diritto allo studio e di tanti altri diritti dimenticati.

Mauro Tedde

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