La Nuova Sardegna

Sassari

Insar e lavoratori dell’indotto, è calato il silenzio sui progetti

di Gavino Masia
Insar e lavoratori dell’indotto, è calato il silenzio sui progetti

Da due anni le procedure si sono interrotte, mistero sul processo di riqualificazione degli operai I consiglieri Tellini e Ligas: «Il sindaco e la giunta chiedano la convocazione del tavolo regionale»

13 ottobre 2015
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PORTO TORRES. Da circa due anni è calato il silenzio della Regione sul processo di riqualificazione dei lavoratori dell’indotto della zona industriale, beneficiari di ammortizzatori sociali, che venivano utilizzati dagli enti locali in attività di manutenzioni e di supporto agli assessorati. Nel dicembre 2013 erano stati avviati gli ultimi progetti “on the job”, come previsto dalla delibera regionale di agosto 2013, che avevano previsto dei buoni integrativi in favore di quei lavoratori i cui percorsi di utilizzo erano già terminati. Nell’accordo venivano sottoscritte forme di sostegno alle imprese, la mappatura dei bisogni formativi dei singoli lavoratori, percorsi di accompagnamento per auto impiego e auto imprenditorialità, creazione d’impresa, incentivi alle assunzioni per l’inserimento lavorativo dei lavoratori svantaggiati e in mobilità. All’Insar - società partecipata al 55,39 per cento dalla Regione e al 44,61 per cento da Italia Lavoro, interamente controllata dal ministero dell’Economia e delle finanze - spettava il compito di convocare immediatamente i firmatari dell’accordo per dare gambe alla sua attuazione, al fine di gestire il difficile momento di passaggio verso un futuro di attività produttive moderne e sostenibili, difendendo le imprese e i lavoratori locali. La Regione fu sollecitata più volte affinchè potesse inserire la copertura economica per sostenere tutti i termini di quell’accordo (firmato anche da istituzioni locali e parti sociali) e i relativi progetti che avrebbero dato respiro, attraverso il bonus messo a disposizione, all’asfittiche economie in cui riversavano allora come oggi diverse famiglie portotorresi. L’unica risposta ricevuta dagli uffici regionali parlava di mancata copertura economica del progetto, in quanto lo stesso avrebbe avuto degli impatti negativi sul patto di stabilità. La crisi occupazionale, da allora, sta aumentando a dismisura nel territorio comunale, centinaia di lavoratori termineranno gli ammortizzatori sociali. Numeri di per sé preoccupanti, che si affiancano a una crescente richiesta di assistenza da parte delle famiglie, che rischiano di non trovare adeguata risposta da parte delle istituzioni. La vicenda approderà ora in consiglio comunale con una mozione firmata dai consiglieri Davide Tellini e Costantino Ligas, nel cui dispositivo finale impegnano «sindaco e giunta ad organizzare con urgenza un incontro con l’assessorato regionale, in modo da richiedere l’immediata convocazione del tavolo sui progetti Insar e sull’indotto, evidenziando le situazioni di estrema difficoltà in cui versano sia gli operai che le imprese del territorio che operano nei vari siti industriali».

Il tutto - secondo Tellini e Ligas - in accordo con i Comuni dell’area vasta «al fine di poter rafforzare l’azione politica e dare finalmente esecuzione a quei progetti già presentati dalle varie amministrazioni alla Società in house della Regione».

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