La Nuova Sardegna

Sassari

intervista

Il ritorno del Dottor G: ecco perché ho lasciato il Grande fratello

di Andrea Massidda
Il ritorno del Dottor G: ecco perché ho lasciato il Grande fratello

Giovanni Angiolini a Sassari, subito in clinica a firmare per riprendere il servizio come specializzando in Ortopedia

17 ottobre 2015
4 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Aeroporto di Fertilia, venerdì 16 ottobre, anno quindicesimo della Rivoluzione catodica del Grande Fratello. Sono le 10.35 esatte quando la porta scorrevole dell’area arrivi si spalanca in due facendo comparire, proprio come in un reality show, la sagoma di Giovanni Angiolini, il trentaquattrenne medico sassarese che per cause di forza maggiore poche ore prima ha abbandonato la casa più spiata d’Italia. Il Dottor G, accompagnato da mamma Caterina, dall’ultimo genito Paolo e da almeno quattro mega trolley, indossa un’ora di sonno, una giacca di pelle scura, una t.shirt nera ed elegantissimi pantaloni grigi “a sigaretta”. Ad attenderlo c’è Giuliano, un amico: sarà lui a condurlo in fretta e furia alle cliniche dell’Azienda ospedaliera, dove deve presentarsi per riprendere servizio come specializzando in Ortopedia. Tuttavia c’è il tempo per un’intervista continuamente interrotta da fan in cerca di selfie. Scena che si ripeterà tale e quale anche in reparto, con un vero e proprio accerchiamento da parte delle tirocinanti operatrici socio-sanitarie. Qualcuno gli sussurra: «Dovrai farci l’abitudine». E lui, ridendo: «Ho paura di sì».
 
Dottor Angiolini, dica la verità, lei che avrebbe dato forfait dopo quattro puntate lo sapeva dall’inizio del programma.
«No, davvero. Ho avuto la certezza di dover lasciare soltanto una settimana fa. Purtroppo non c’è stato nulla da fare: il regolamento della scuola di specializzazione è molto rigido: finiti i giorni di ferie che avevo a disposizione non è stato possibile ottenere nemmeno un permesso».
 
Addirittura?
«Non c’è stato verso. La produzione ha fatto di tutto per tenermi nel programma, quelli del Grande Fratello sono venuti persino a Sassari per parlare con il rettore dell’ateneo».
 
Sta scherzando, vero?
«È così. Ma ovviamente anche il Magnifico non ha potuto scavalcare la legge».
 
[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:foto:1.12276334:MediaPublishingQueue2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/foto/2015/10/16/fotogalleria/giovanni-angiolini-torna-a-sassari-dopo-il-grande-fratello-1.12276334]]
 
Lei al Gf sarebbe rimasto volentieri?
«Io? Certo. Io avrei spaccato tutto (si fa una grande risata - ndr). A parte gli scherzi, diciamo che è stato un po’ duro uscire senza la nomination. Ero curioso: essere nominati ti dà un riscontro, ti fa capire se piaci o non piaci».
 
Sta dicendo che per lei, considerato bello e affascinante da gran parte delle donne italiane, sono importanti i «like» del pubblico?
«Non è che sono importanti i like: se c’è una persona che ti vota, che perde tempo e spende un euro per darti un feedback positivo, chiaramente ti fa piacere. Poi, certo, so benissimo che nella vita ci sono cose che contano molto di più. Però, davvero, dentro la Casa, dove perdi totalmente il contatto con l’esterno, qualsiasi riscontro che arriva da fuori, positivo o negativo che sia, ti condiziona molto».
 
Cioè?
«Per esempio, sentire un buuu o un applauso dallo studio può cambiarti l’umore. Perché durante la trasmissione noi concorrenti non vediamo nulla, a parte il primo piano della Marcuzzi su un monitor. La produzione lo fa apposta per privarci totalmente dell’ambiente esterno».
 
Adesso andrà subito in clinica?
«Sì, quantomeno a firmare. Altrimenti decado, come è scritto nella lettera arrivata dall’università. Naturalmente il primo giorno non farò niente di medico: passerò a salutare il primario, il professor Tranquilli Reali. E poi i colleghi, i pazienti».
 
In reparto quale accoglienza si aspetta ?
«Credo calorosa. E non per il Grande Fratello: mi volevano bene anche prima».
 
Perché, secondo lei, sapendo della sua partecipazione al reality show qualche suo collega medico ha storto il naso?
«Perché in tivù molto spesso si scade nel trash e si assiste a un decadimento dei valori che invece l’università vuole giustamente mantenere. Io spero di non aver deluso nessuno, mi sono comportato in maniera limpida, come sempre, anche dal punto di vista deontologico. Anzi, ho persino soccorso una ragazza che stava per soffocare».
 
Quanti soldi ha guadagnato per aver passato 502 ore e 25 minuti dentro la Casa?
«Per adesso niente.
 
Prego?
«Se esci di tua spontanea volontà, come nel mio caso, per contratto non prendi un centesimo. Almeno in teoria».
 
E per l’immagine, invece, ritiene che otterrà vantaggi?
«Secondo me, sì».
 
Parliamo di Mary, l’infermiera con cui ha avuto una relazione.
«È una brava ragazza, ci siamo conosciuti e affezionati. Abbiamo molte cose in comune, per esempio un lato un po’ chiuso del carattere». 
 
Mary, sembra molto coinvolta.
«Sì, ma lo sono anch’io».
 
Quindi non è vero che lei svolazza di fiore in fiore?
«Sono stato fidanzato tredici anni, è normale che dopo mi sia un po’ divertito. O no?».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative