La Nuova Sardegna

Sassari

Asinara blu, il mare laboratorio per l’apnea

Il direttivo del Parco ha autorizzato lo studio scientifico del corpo umano sottoposto a immersione

23 ottobre 2015
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PORTO TORRES. Il consiglio direttivo del Parco dell’Asinara ha concesso tutte le autorizzazioni che permetteranno l’applicazione del progetto “Asinara Blu” nelle acque dell’Area marina protetta. Si tratta di uno studio scientifico impostato da uno staff multidisciplinare di medici (Alberto Masala, Alfonso Bolognini, Marcello Caria, Giovanni Gazale), che affronta le tematiche dell’apnea ed è strutturato in un arco temporale di cinque anni.

Ogni anno, inoltre, saranno divulgati i risultati con la pubblicazione cartacea e digitale e con convegni dedicati a queste tematiche. Lo studio prevede le prove pratiche nelle acque dell’isola dell’Asinara, con l’ausilio tecnico e logistico del diving presente nel Parco, per far si che l’Amp diventi un punto di riferimento per tutti coloro che studiano gli adattamenti fisio-patologici dell’immersione in apnea. Temi della ricerca sono il dispendio energetico, consumo di ossigeno nell’immersione in apnea, studio sugli adattamenti cardiovascolari nell’immersione, studio sul reflusso gastro-esofageo nell’apneista, studio della compensazione, studio sull’emottisi (emissioni di sangue dalle vie respiratorie) e l'edema polmonare da immersione in apnea.

«Nel corso degli anni si è assistito ad un incremento degli appassionati del mondo dell’apnea – spiega il medico sportivo Alberto Masala - e sono così aumentati i frequentatori dei corsi di insegnamento delle relative didattiche: una maggior consapevolezza della pratica dell’apnea legata ad una più approfondita conoscenza delle modificazioni fisiologiche in immersione, unite ad una didattica razionale ed a una informazione medico-scientifica possono contribuire alla sicurezza di uno sport che sta richiamando sempre più adepti».

Il progetto “Asinara Blu” rappresenta dunque un più che valido supporto scientifico per atleti e amatori delle discipline legate all’apnea, soprattutto in considerazione all’ampliamento dei quadri patologici gravi a cui si assiste sovente nelle immersioni.

«La nostra buona volontà, la nostra dedizione e il nostro impegno sarebbero stati vani senza l’appoggio del Comune e del Parco dell’Asinara – ha aggiunto Masala -, che hanno sostenuto con grande entusiasmo i nostri progetti volti sempre alla divulgazione scientifica unita a quella di conoscenza del nostro territorio”. (g.m.)

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