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Città metropolitana, da Sassari l'appello dei sindaci alla Regione

Città metropolitana, da Sassari l'appello dei sindaci alla Regione

I primi cittadini si sono riuniti in città per chiedere un trattamento analogo a quello di Cagliari

27 ottobre 2015
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SASSARI. «La nostra non è una battaglia di campanile, chiediamo solo di godere delle stesse prerogative di Cagliari». È l'appello lanciato dai sindaci del nord ovest Sardegna, chiamati a raccolta dal primo cittadino di Sassari, Nicola Sanna, radunatisi questo pomeriggio nella sala convegni del comando della Polizia municipale.

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Una vasta rappresentanza di sindaci del territorio della Provincia di Sassari, ma anche esponenti del mondo economico, politico e culturale hanno risposto alla chiamata alle armi di Sanna per ribadire che «non siamo fuori tempo massimo, la discussione in Consiglio regionale sul disegno di legge di riordino delle autonomie locali nell'isola è solo all'inizio, c'è tutto il tempo per riaprire la discussione e riconoscere adeguata rappresentanza a tutti i territori».

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Secondo il sindaco di Sassari, «se non la si vuol chiamare città metropolitana la si chiami come più piace al legislatore, ma Sassari deve avere le stesse identiche funzioni di Cagliari perché ha la stessa forza numerica, storica e sociale e ha diritto di godere delle stesse prerogative». Al contrario, secondo l'assemblea odierna, «la proposta dell'assessore Erriu rischia di mantenere o esasperare le divisioni tra nord e sud dell'isola». Al termine dell'incontro, Sanna ha aperto nei confronti di Cagliari. «Non stiamo cercando lo scontro, ma vogliamo partecipare attivamente e con impegno per trovare una soluzione che accontenti tutti». 

Una partita ancora aperta. La partita sulle città metropolitane è ancora aperta ma sembrano sempre più ridotti i margini per istituire due in Sardegna, a Cagliari - come già definito nell'ultima bozza sul riordino degli enti locali - e a Sassari. Mentre, infatti, continua il pressing dei consiglieri regionali e dei sindaci del Nord Sardegna, oggi in conclave a Sassari, il gruppo del Partito democratico si è riunito in Consiglio regionale, sotto la presidenza di Pietro Cocco, per delineare una linea comune d'azione prima dell'ingresso in Aula della legge di riforma. Per non arrivare in ordine sparso, la settimana prossima ci sarà un nuovo confronto all'interno del gruppo consiliare al quale parteciperanno anche il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l'assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu. Era stato proprio Erriu a gelare i consiglieri e i sindaci del Nord Sardegna frenando sull'idea di una città metropolitana a Sassari, puntando invece su interventi di riequilibrio territoriale.

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E sembra ancora più in salita l'ipotesi di «confermare» la Provincia del Nord Est-Gallura, come chiedono gli esponenti politici del territorio. Una proposta che trova l'opposizione dei Riformatori che parlano dell'ente come di un «carrozzone clientelare». Sempre oggi in commissione Autonomia si è messo il primo tassello con il passaggio agli articoli sul testo di riforma depositato, anche se non si stanno ancora presentando gli emendamenti, ma si discute sul merito delle diverse questioni. Nel frattempo nella legge di stabilità nazionale sono previsti in tutto 400 milioni per le città metropolitane (250 mln) e per le Province (150 mln). Le modalità di riparto saranno fissate con un decreto del ministero dell'Interno che dovrà essere adottato entro il 28 febbraio 2016.

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