La Nuova Sardegna

Sassari

Acqua inquinata e torbida Scattano ancora divieti

Acqua inquinata e torbida Scattano ancora divieti

Il sindaco Sanna vieta l’uso nei quartieri e nelle borgate dopo le analisi dell’Asl Manganese, ferro, ammonio e alluminio nei campioni prelevati nella rete

29 ottobre 2015
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SASSARI. Non si arrestano i disagi per i sassaresi che oramai non possono più contare sull’acqua che sgorga dai rubinetti. Che per un motivo o per l’altro continua a non essere potabile. Il nuovo divieto, sancito da un’ordinanza del sindaco Nicola Sanna, interessa da ieri fino a data da destinarsi le borgate di Marchetto, San Giorgio, Villa Gorizia, Sant'Orsola, Caniga, e i quartieri di Luna e Sole, Prunizzedda, Lu Fangazzu, la città alta (da viale Adua a via Turati, comprese tutte le vie adiacenti), Piandanna e San Pietro. Lo stesso divieto resta anche nelle zone del centro storico, a La Pedraia, Biancareddu, Latte Dolce, Santa Maria Di Pisa, Porcellana e nella pineta di Baddimanna. Dove da mesi gli abitanti si sono dovuti organizzare per fare a meno di un servizio che pagano regolamernte come se fosse di “buona” qualità.

Invece ecco l’annuncio che quell'acqua non può essere bevuta né utilizzata per la preparazione degli alimenti. Può essere invece usata per il lavaggio di frutta e verdura e per tutti gli usi igienici, compresa la pulizia personale. Il sindaco, massima autorità sanitaria, ha adottato la nuova ordinanza dopo aver appreso i risultati dei controlli compiuti dal dipartimento di Prevenzione – servizio Igiene degli alimenti e della Nutrizione della Asl.

Dagli esami è infatti emerso che l'acqua della condotta non è conforme ai parametri per quanto riguarda le quantità presenti di alluminio, manganese, ferro, ammonio, ma anche per colore e torbidità. E dunque è inadatta al consumo diretto. La restrizione rimarrà in vigore finché i controlli, che vengono ripetuti periodicamente, non daranno esito positivo. Ma visto i precedenti c’è ben poco da sperare.

Ma anche leggendo il lungo elenco di inquinanti presenti nell’acqua di rete, sembra che la situazione generale del servizio idrico continui a peggiorare invece che migliorare.

E i ripetuti interventi finora eseguiti da Abbanoa sulle condotte non hanno prodotto quei risultati che ci si aspettava. Insomma l’acqua continua ad essere una delle principali emergenze cittadine ormai i da troppi anni. Che sia per la presenza di agenti inquinanti che per il malfunzionamento degli impianti o per la vetustà della rete. Ma quando i problemi si ripetono con questa frequenzza impressionante o addirittura persistono senza soluzione, allora sarebbe il caso di trovare finalmente il modo di assicurare un servizio degno di quel nome. L’ente gestore, nel caso d i ritardo nel pagamento della bolletta, fa pagare la mora agli utenti. Invece di fronte alle mancanze di Abbanoa, i cittadini hanno le armi spuntate.

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