La Nuova Sardegna

Sassari

L’Ente foreste garantirà la manutenzione del Parco

di Gavino Masia

Sottoscritta una convenzione tra i due enti pubblici per un programma annuale Ma occorrono interventi politici e azioni mirate per riedificare l’ecosistema

30 ottobre 2015
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PORTO TORRES. In un’isola diventata Parco attraverso una frantumazione di competenze ministeriali – che spesso hanno bloccato il suo reale sviluppo –, è necessaria una cooperazione tra enti pubblici per raggiungere gli obiettivi di valorizzazione turistica dell’Asinara. Una scelta condivisa dall’avvocato Pasqualino Federici e dal professore Giuseppe Pulina, rispettivamente presidente dell’Ente Parco Asinara e commissario straordinario dell’Ente foreste della Sardegna, che l’altra sera hanno sottoscritto una convenzione per la manutenzione ordinaria di alcune piste forestali presenti sull’isola.

Gli interventi da effettuare per l’attuazione del programma hanno la durata di 1 anno, secondo quanto concordato nel tavolo tecnico, e comportano una spesa di 50mila euro a titolo di rimborso spese: prevedono la scerbatura manuale e meccanica delle erbacce presenti nelle cunette, potatura delle ramaglie che si protendono sulla sede stradale principale (Fornelli e Cala d’Oliva) con contestuale trasporto del materiale di risulta presso i centri di cippatura individuati.

Altri interventi riguardano la creazione di opere di scolo delle acque superficiali, sia longitudinali che trasversali, ed eventuale ripristino di muri a secco esistenti per sostenere il piano stradale. All’avvio dei lavori deve essere data priorità alla pista sterrata che da Cala d’Oliva porta a Punta Scomunica, passando per Elighe Mannu, e a quella che passando da Punta Maestra va a Cuile Zonca e poi scende sulla strada principale poco prima del borgo dei pescatori.

Durante la presentazione della convenzione, comunque, il presidente dell’Ente Parco ha voluto ribadire il suo pensiero in merito alle azioni per riedificare l’ecosistema: «Per il Parco dell’Asinara flora e fauna sono patrimoni messi in pericolo quotidianamente da fattori esterni - sottolinea Federici -, e io non perderò occasione di dire a chi governa la politica che è inutile parlare del Parco senza fare precise scelte politiche dirette a tutelare l’ambiente esistente: riportare le petroliere nel golfo dell’Asinara sarebbe azione devastante per il territorio, basti ricordare lo sversamento dalla centrale di Fiume Santo, e a questo tipo di scelte il Parco e l’Ente Foreste devono opporsi perché affonderebbero i posti di lavoro nel settore turistico».

Stesso pensiero per l’Ente foreste: «Il nostro impegno istituzionale nei parchi ha come obiettivo quello della salvaguardia degli ecosistemi soprattutto terrestri – ricorda Pulina –, e nello specifico l’Asinara è un ecosistema fragilissimo perché è stato maltrattato attivamente per 150 anni dalle deportazioni in massa di prigionieri e dalla presenza di un amministrazione carceraria che aveva una finalità diverse dalla difesa del biosistema: il Parco ha bisogno di grossi investimenti culturali che porteranno dei risultati solo dopo decenni di interventi, ecco perchè sull’Asinara va impostata una progettualità capace di guardare da qui alla nascita delle generazioni future».

Negli ultimi bilanci del Parco, ha aggiunto il direttore Pierpaolo Congiatu, è sempre stata data priorità all’educazione ambientale: «A breve presenteremo un catalogo con tutte le tipologie di educazione ambientale, per ogni scuola di ordine e grado, che rappresenterà un investimento reale per il futuro».

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