La Nuova Sardegna

Sassari

Musica e parole in sardo per far vivere sa limba

di Barbara Mastino
Musica e parole in sardo per far vivere sa limba

Domani un dibattito promosso dall’associazione Premio biennale per cori Al pianoforte il cantautore Piero Marras e la corale “Città di Ozieri”

30 ottobre 2015
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OZIERI. Esperti e studiosi di lingua sarda si riuniranno domani 31 ottobre a Ozieri per il convegno “Faeddende, iscriende e cantende in Sardu”, dibattito sull’uso della lingua sarda nella cultura e nel quotidiano. In particolare nella musica, veicolo del sentimento e della poesia ma anche, come sottolinea Antonio Deiara, docente di musica e uno dei relatori del convegno, «il più formidabile strumento di veicolazione della lingua e la forma di linguaggio più vicina alla sensibilità dei giovani».

Ed è in particolare ai giovani che si rivolge l’attività dell’associazione culturale Premio Biennale per cori tradizionali sardi, organizzatrice dell’evento - che rientra appieno nell’ambito delle sue iniziative di valorizzazione della lingua e della cultura dell’isola - che in tal modo si caratterizza come una delle realtà più vitali e “moderne” del settore. L’incontro, che si terrà dalle 10 nella sala conferenze del centro culturale San Francesco, partirà dalle relazioni di Deiara e di Antonio Canalis, segretario del Premio Ozieri, su musica e poesia ma avrà anche il contributo di tre operatori degli sportelli linguistici sovracomunali, giovani che quotidianamente presidiano e aiutano a diffondere la lingua sarda: Valentina Schirru di Dorgali, Gianfranca Piras di Scano Montiferro e Antonio Ignazio Garau di Villaurbana. A loro spetterà il compito di illustrare i compiti e di raccontare le esperienze dei sportelli stessi, in particolare di tracciare una linea di unione tra le diverse “parlate” e “scritture” di una lingua che, pur con le sue varianti, minime, è il prodotto della storia di un popolo che ad essa per secoli si è abbarbicato per non perdere le proprie radici. Uno spirito forse persosi negli ultimi secoli, e in particolare in questi anni di globalizzazione, ma che è vivo non solo nel quotidiano delle comunità ma anche nella cultura e nella canzone.

Vive nella musica dal sapore tradizionale, che nel convegno di domani sarà presentata da alcuni brani del coro Città di Ozieri, ma anche nella musica per così dire leggera che nel convegno sarà rappresentata dalla voce e dal pianoforte del grande cantautore Piero Marras, i cui brani sono uno dei più eccellenti connubi tra il tradizionale e il moderno.

Attraverso la musica, mezzo di comunicazione per eccellenza, la lingua sarda può giungere intatta alle nuova generazioni. E può farlo anche grazie all’impegno di quella che Antonio Deiara definisce «la generazione della “lingua sarda negata”, quelli rieducati a pensare in lingua italiana», che proprio grazie all’insegnamento della musica - con la sua metrica e le sue regole - possono efficacemente passare il testimone alle nuove generazioni.

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