La Nuova Sardegna

Sassari

Pattada, riparte la lotta alla peste suina

Pattada, riparte la lotta alla peste suina

PATTADA. Avviati nuovi controlli per la lotta alla peste suina africana da parte del servizio veterinario della Asl 1 di Sassari. La nuova strategia messa a punto dall’Unità di progetto, nuovo organo...

05 novembre 2015
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PATTADA. Avviati nuovi controlli per la lotta alla peste suina africana da parte del servizio veterinario della Asl 1 di Sassari. La nuova strategia messa a punto dall’Unità di progetto, nuovo organo coordinato dal direttore generale della presidenza della giunta regionale, prevede una serie di controlli nelle aziende ricadenti nelle aree a rischio. Le zone a più alto rischio comprendono Pattada e tutto il Goceano, a eccezione di Nule, considerato a rischio intermedio. In questi territori i controlli riguardano le strutture degli allevamenti, la clinica degli animali e il rispetto delle norme di benessere animale. L’azione prevede inoltre prelievi ematici per la ricerca di anticorpi della peste suina. Altra importante novità riguarda la possibilità di registrazione di nuove aziende non ancora censite. Nei territori ad alto rischio, gli allevatori non in regola avranno tempo fino al 30 novembre per comunicare ai servizi veterinari la presenza di allevamenti non registrati. I servizi attiveranno la cosiddetta procedura di riemersione che comprende la visita in azienda, la verifica delle strutture, la visita clinica e la registrazione dei suini presso la banca dati nazionale. Se il risultato del test sierologico avrà esito negativo gli allevamenti potranno tornare nel circuito della legalità. Dopo il 30 novembre gli animali presenti negli allevamenti non registrati verranno abbattuti e le aziende sanzionate. Importante sottolineare che proprio nei territori di Pattada e Benetutti, compresi nelle aree ad alto rischio, si sono verificati gli ultimi due focolai di peste suina. Gli allevamenti che si trovano fino a dieci chilometri intorno ai focolai sono attualmente sottoposti a vincolo ed è quindi vietata la movimentazione. Sono due le strade perseguibili: la macellazione in deroga nei mattatoi individuati dal ministero, e la macellazione per il solo consumo familiare.

Elena Corveddu

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